Giordano bocciato dai suoi preti di Fulvio Milone

Giordano bocciato dai suoi preti Accuse al cardinale Giordano bocciato dai suoi preti Il card. Giordano NAPOLI. Non tutti i parroci scendono in campo per difendere il loro vescovo. Ne sa qualcosa il cardinale Michele Giordano, al centro di due inchieste giudiziarie su un giro di usura e su presunte irregolarità fiscali. La curia ha inviato a tutte le parrocchie un comunicato con cui l'arcivescovo si difende dalle accuse, pregando i sacerdoti di leggere il testo nelle omelie e di spendere una buona parola per il capo della Chiesa napoletana. Ma l'invito, in alcuni casi, è caduto nel vuoto. Qualcuno si è limitato ad affiggere il messaggio in bacheca in modo che i parrocchiani potessero vederlo, altri hanno semplicemente ignorato il documento. E' il caso di don Franco Rapullino, parroco di Forcella, un rione roccaforte della camorra. «Non ho ritenuto opportuno parlare di queste cose, il cardinale sa che la mia gente ha ben altri problemi. Le esigenze del quartiere mi spingono ad affrontare altri argomenti nelle mie omelie: preferisco parlare di solidarietà e della necessità di aiutare chi ha bisogno». Ciò non significa, naturalmente, che don Rapullino abbia dei dubbi sull'onestà del suo vescovo: «I magistrati stanno facendo il loro lavoro, e sono convinto che alla fine tutto sarà chiarito e non ci saranno più ombre». Un altro «ribelle» è Vittorio Siciliani, parroco del rione Scampia, alla periferia orientale della città: e uno dei sacerdoti che due anni fa denunciarono con durezza le condizioni di degrado in cui versano alcuni quartieri di Napoli. Il suo commento è stato lapidario: «Ai fedeli parlo delle sofferenze della Chiesa, ma non credo che si possa comunicare secondo gli schemi proposti dalla curia. Non credo che molti preti abbiano accolto l'invito a leggere il comunicato durante la messa». Don Siciliani non ha apprezzato la sortita della curia anche per un altro motivo: «E' un'iniziativa calata dall'alto: meglio una discussione, sentire il parere della gente». L'iniziativa dei vertici della diocesi napoletana lascia perplesso anche Lucio Pirillo, presidente provinciale degli enti assistenziali ed ex responsabile delle Acli. «Una lettera così finisce con il far perdere ai fedeli il rispetto per il vescovo o per i magistrati». Un altro prete di periferia, Giuseppe Nicodemo, ha invece accolto l'invito della curia. «Ho letto il comunicato per senso di obbedienza - ha detto -: evidentemente chi ha deciso di diffonderlo ha le sue buone ragioni». Don Nicodemo non ha tuttavia commentato il documento nella sua omelia. Ma che cosa è scritto nel documento distribuito ai parroci? Giordano spiega ancora una volta che la curia non può essere considerata alla stregua di ima normale società dai magistrati che stanno indagando sulle presunte irregolarità fiscali. La diocesi, aggiunge l'arcivescovo, impiega le sue risorse per attività di culto e opere di bene. Fulvio Milone Il card. Giordano

Persone citate: Forcella, Giuseppe Nicodemo, Lucio Pirillo, Michele Giordano, Rapullino

Luoghi citati: Napoli