La guerra delle poltrone sta spaccando i giudici di Fra. Gri.

La guerra delle poltrone sta spaccando i giudici Il Csm costretto a rinviare le nomine La guerra delle poltrone sta spaccando i giudici Polemiche su D'Ambrosio candidato alle procure di Roma e di Milano ROMA. L'incastro delle poltrone giudiziarie che contano procura generale di Roma, Milano e Venezia, ma anche procura di Milano - si sta rivelando difficile. Il Consiglio superiore della magistratura ha deciso ieri un rinvio per nominare il prossimo procuratore generale di Roma. C'è il caso di Gerardo D'Ambrosio, il procuratore aggiunto di Milano, attuale vice di Borrelli, che scotta. Magistratura democratica lo vorrebbe al posto di procuratore capo di Milano. Lui però ha presentato domanda anche per la carica di procuratore generale di Roma. E la corrente Movimenti riuniti lo appoggia. Ma nessuno vuole arrivare allo scontro, tantomeno i consiglieri di Magistratura democratica che si sentono presi in contropiede, così hanno deciso tutti insieme di slittare al 12 gennaio prossimo. Il rinvio servirà ai consiglieri per cercare una quadratura del cerchio. Ossia convincere D'Ambrosio a ritirare la sua candidatura, spianando così la strada di Roma a Vincenzo Nicosia (avvocato generale a Firenze), appoggiato da quasi tutto il Consiglio, e intanto prepararsi a succedere a Borrelli (in predicato di diventare procuratore generale a Milano). Ma non sarà facile. Arman- do Spataro, rappresentante di Movimenti riuniti, insiste per D'Ambrosio a Roma. Tra i due candidati, di età uguale, c'è appena un anno di servizio in più per Nicosia. Spataro pensa che non sia un handicap così grave. Così ieri mattina sono caduti nel vuoto gli inviti a lasciar perdere. A complicare le cose s'è aggiunto anche il rappresentante del Pds, Gianni Di Cagno, nel sostenerlo. Per il momento ha annunciato un «orientamento di voto». Non è chiaro se effettivamente il Pds spingerà per portare D'Ambrosio a Roma. Ma non è un mistero che le due correnti maggiori della magistratura associata, Unicost e Magistratura democratica, cerchino candidature unitarie per questi incarichi di alto prestigio. Un voto a bocciare D'Ambrosio, peraltro, potrebbe suonare come sconfessione per il Pool di Mani pulite. La soluzione di questa equazione a più incognite d'ambizione, che sta facendo venire il mal di testa a diversi consiglieri del Csm, prevede anche la sistemazione dell'attuale procuratore presso la pretura di Milano, Giovanni Caizzi. Sarebbe un temibile concorrente per D'Ambrosio. Potrebbe andare a reggere la procura generale di Venezia. [fra. gri.]