Jervolino: batterò il turismo sessuale di Francesco Grignetti

Jervolino: batterò il turismo sessuale I piani del ministro: esporteremo in Europa la nostra legge, perché funziona Jervolino: batterò il turismo sessuale «Caccia aperta ai pedoflit» ROMA. Il ministero dell'Interno, retto dal ministro Rosa Russo Jervolino, la prima donna alla guida del Viminale, ha una nuova priorità: contrastare il turismo sessuale degli italiani in giro per il mondo a danno di minori. La legge anti-pornografia e anti-pedofilia ha appena sei mesi di vita. E' stata approvata dal Parlamento in agosto. Prevede un apparato di repressione contro chi abusa dei bambini. Repressione senza frontiere. «E noi abbiamo istituito squadre speciali all'interno delle Squadre mobili per contrastare il fenomeno del cosiddetto turismo sessuale», avverte il ministro. La legge, che porta l'impronta della deputata diessina Anna Serafini, piace molto al ministro dell'Interno. Ieri, nel tracciare il bilancio di un anno di attività, Rosa Russo Jervolino s'è sperticata in elogi: «Cercheremo di esportarla in Europa anche se abbiamo incontrato resistenze nei Paesi nordici. In Svezia, sapete, c'è grande attenzione per i diritti della persona. Ma abbiamo portato l'esempio del nostro Parlamento dove s'è fatto un cammino interessante e ora è chiaro che la libertà dell'adulto è cosa diversa dall'aggressione sessuale al minore». Il ministero s'è adeguato a quanto dice la legge 269 «contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù». C'è nel codice penale un nuovo reato da contrastare: «Iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prosti- tuzione minorile». Viene considerato responsabile e perseguibile anche l'italiano pedofilo in azione all'estero. E la pena non è leggera: da sei a venti anni per «chiunque commette tratta o comunque fa commercio di minori di anni diciotto». Le squadre di polizia addette alla repressione del turismo sessuale sono «speciali», avverte il ministro. La legge infatti prevede - come accade per la droga - che gli ufficiali di pohzia giudiziaria possano «procedere all'acquisto simulato di materiale pornografico e alle relative attività di intermediazione». Addirittura, con l'autorizzazione della magistratura, potranno «partecipare alle iniziative turistiche» sospette. E ci si avvicinerà alle tecniche degli agenti provocatori. «L'autorità giudiziaria può affidare il materiale sequestra¬ to agli organi di polizia giudiziaria che ne facciano richiesta per l'impiego nelle attività di contrasto». Ma questa del turismo sessuale e della pedofilia all'estero è solo l'ennesima di tante emergenze. Il ministro dell'Interno non dimentica le tradizionali piaghe della criminalità organizzata, dell'usura, del racket, del traffico di immigrati. Ci sono stati decrementi negh indici di criminalità. Nessun rapimento a fine di estorsione. «Incrocio le dita, ma il '98 è un anno senza sequestri di persona. Nell'anno si sono poi risolti i casi Sgarella e Soffiantini». E poi c'è la droga. Ci sono stati grandi incrementi nei sequestri di eroina (più 36 per cento) e di cocaina (più 30 per cento). «Lo Stato non ha abbassato la guardia. Lo dico a chi, e penso a don Gelmini, ha lan¬ ciato degli accorati appelli. Quanto a me, non cambio idea su quella legge antidroga che porta il nome mio e di Giuliano Vassalli. Non mi pento., La legge non poteva risolvere il problema della tossicodipendenza, ma ha aperto una strada». Il ministro Rosa Russo Jervolino, la «buonista», intende poi caratterizzare la sua stagione al Viminale per un'accoglienza adeguata agli immigrati. «Tutte le risorse che avevamo, 5 miliardi, le abbiamo spese per i centri di accoglienza. Sarebbe drammatico se la Regione Puglia non riuscisse a spendere i 4 miliardi che le abbiamo destinato. Gli accordi con l'Albania sono appena entrati hi funzione e già vedo i primi frutti». Dalla Puglia, in verità, sono arrivate molte richieste di aiuto. Il ve¬ scovo di Lecce, Cosmo Ruppi, ha gridato la sua indignazione per gli sbarchi che continuano. «Ho sentito - dice la Russo Jervolino, in trasparente risposta - voci accorate dalla Puglia. Mi verrebbe di chiedere: diteci concretamente cosa dobbiamo fare oltre a quanto già facciamo». Le questure sono impegnate allo spasimo nelle operazioni di regolarizzazione. Finora sono 88 mila le domande presentate, 312 mila le prenotazioni. Ma le due cifre non vanno sommate. «Prevediamo alla fine 350 mila domande». I primi 38 mila avranno il sospirato permesso di soggiorno. E gli altri? «Domani (oggi per chi legge, ndr) a palazzo Chigi si terrà una riunione per decidere il da farsi». Francesco Grignetti Il ministro degli Interni Rosa Russo Jervolino

Luoghi citati: Albania, Europa, Puglia, Roma, Svezia