Dentro An di R. I.

Dentro An Dentro An delle correnti ROMA. Scoppia in An la guerra tra le correnti. Il contrasto tra i «miglioristi» e i «sociali», punteggiato l'altro giorno da uno scambio di lettere goliardiche quanto velenose, riesplode proprio mentre Fini avvia il progetto del «partito degli elettori». Un progetto ufficialmente senza oppositori. Proprio l'affluenza di nuovi iscritti attraverso il tesseramento telefonico, svincolato dal controllo dei «ras» locali, è però uno dei fattori scatenanti di questa nuova fase di conflittualità interna Non c'è solo questo, almeno secondo Alemanno, leader della destra sociale: «1 "miglioristi", se da una parte sentono che con le nuove regole potrebbero perdere ulteriore potere di "controllo" su Fini, dall'altra hanno mal digerito il successo delle primarie a Roma». Ad aprire le «danze» interne è stata proprio ((Area Vasta», il «groppone» tatarelliano cui fanno riferimento «berluscones» e sostenitori del partito unico del Polo. Una riunione, la sera del 16 dicembre, ha infatti sancito la nascita di due nuove «componenti» al suo intento, unite da un comune «preambolo» e distinte tra l'altro dalla provenienza dei leader da diverse correnti del Msi-Dn. La prima componente, denominata ((Alleanza in movimento», è guidata da Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa che, nel Msi-Dn, militavano nella corrente «Destra in movimento» di Fini e Tatarella. La seconda componente è uivece guidata da Adolfo Urso e Altero Matteoli (provenienti dall'esperienza con Mennitti) e da Giulio Macerarmi (ex rautiano). Proprio questo tentativo di «diversificare l'offerta» è stata all'origine dello scambio di lettere «velenose» tra i leader della destra sociale e quelli di «Area Vasta»: i primi, sfottenti, chiedendo di aderire in nome del «preambolo», i secondi replicando a tono con un «benvenuti». Ma non sono solo le due principali correnti di An ad essere in fermento. Nei mesi scorsi ci sono stati i «mal di pancia» dei cattolici ispirati da Fiori e più recentemente quelli dei «liberali nazionali», tutti critici per l'eccessivo peso interno degli ex missini. Fini non appare preoccupato: con il «partito degli elettori», ha detto, «non ci sarà cordata che tenga» e il «correntismo» sarà «sconfessato» dai «nuovi iscritti». Potrebbe così riuscire l'operazione anti-correnti tentata quando sostituì Gasparri e Fiori con Mantovano e Contento. Anche allora le correnti non rimasero a guardare. [r. i.]

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