Scalfaro: cara Italia, ce la faremo

Scalfaro: cara Italia, ce la faremo Gli auguri di fine anno del Capo dello Stato e dei presidenti della Camera e del Senato Scalfaro: cara Italia, ce la faremo E Mancino spera che il '99 porti finalmente le riforme ROMA. I tradizionali auguri di fine anno da parte delle più alte cariche dello Stato al Presidente della Repubblica sono state l'occasione per saluti non del tutto rituali. Il Capo dello Stato, nel suo saluto, ha invitato a non trascurare l'astensionismo delle ultime elezioni amministrative, che costituisce «un richiamo a tutti». Per Scalfaro «la democrazia è partecipazione» e quindi «ogni passo politico deve essere impregnato di intensità etica». Da parte sua il presidente del Senato Nicola Mancino aveva aperto la cerimonia degli auguri, con l'auspico che «nel 1999 ripartano le riforme», indicando anche una strada: «Anche se non sarà possibile affrontare l'intero pacchetto già esaminato dalla Bicamerale», si può provare in tre direzioni: giustizia, federalismo, riforma elettorale. Come dire: per l'elezione diretta del Capo dello Stato meglio attendere una stagione più propizia. E quanto al presidente della Camera Luciano Violante ha colto l'occasione del tradizionale incontro di fine anno con la stampa parlamentare per lanciare due messaggi. Il primo riguarda il finanziamento pubblico dei partiti, oggetto in questi giorni di un'aspra polemica pohtica: Violante lo ha definito «essenziale per la democrazia» e ha rivendicato «un serio e vasto finanziamento alle forze politiche, mettendo da parte le ipocrisie». Il secondo messaggio riguarda la commissione Bicamerale per le riforme che da mesi ha interrotto la propria attività: per Violante la commissione «è un fantasma con un residuo di corporeità che si dissolve» e ha annunciato che «a gennaio decideremo con il presidente Mancino cosa fare». Ieri mattina si è dunque svolta nella sala dei Corazzieri al Quirinale la tradizionale cerimonia degli auguri di fine anno: erano presenti, tra i tanti, l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, i presidenti delle due Camere, il presidente del Consiglio D'Alema, il presidente della Corte Costituzionale Granata. Per primo è intervenuto il presidente del Senato Nicola Mancino, secondo il quale serve «un intevento forte e convinto in almeno tre direzioni: il rafforzamento delle istituzioni locali in chiave federalista, il tema della giustizia e la riforma elettorale». Su questi temi, secondo Mancino, «è auspicabile giungere a soluzioni di largo consenso che possano fare da traino». E' toccato poi al Capo dello Stato e Scalfaro ha indirizzato auguri «mirati»: alla Corte Costituzionale definita «suprema garanzia per il cittadino, un grazie particolare per la sua indipendenza e il suo prestigio». E ancora: un grazie ai magistrati «noti e a quelli il cui nome non è conosciuto, ma la cui opera è carica di ricchissimo riserbo...». E poi, dopo il richiamo agli ultimi passaggi elettorali, il Capo dello Stato ha invitato i politici a parlare «un linguaggio chiaro» perché i cittadini hanno diritto «di capire cosa fanno coloro che hanno responsabilità», tanto più che la partecipazione dei cittadini è legata anche «alla comprensione di ciò che avviene in politica». E poi: «Cara Italia auguri a te. Il 1999 sarà pure accompagnato da fatiche ed ostacoli, ma se c'è un'intensità d'amore e spirito di sacrificio, allora...». E quanto a Luciano Violante, la sede meno formale della sua esternazione - il saluto alla stampa parlamentare - gli ha consentito esternazioni più legate alla contingenza politica. Sul finanziamento ai partiti, Violante ha detto che un Paese «senza partiti è un Paese senza democrazia» e dunque bando alle ipocrisie: «0 andiamo a trattative private tra grandi boss e leader politici per ottenere i finanziamenti», «o dobbiamo affrontare seriamente i costi della politica» con un finanzia¬ mento che negli altri Paesi democratici «è anche più cospicuo che da noi». Una esternazione che non è piaciuta a Rita Bernardini della Lista Palmella: «Visto che gli italiani la pensano diversamente da Violante, gli suggeriamo di modificare così la Costituzione: non è ammesso il referendum per le leggi che piacciono a Violante & company». E quanto alla Bicamerale, Violante ha raccontato che «c'è una sala, delle postazioni di computer, un archivio» inutilizzati e «voglio sapere dai deputati che fare». (r. r.] Violante: basta con le ipocrisie il finanziamento pubblico ai partiti è essenziale per la democrazia 8»

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