«Fisco leggero per rilanciare l'economia»

«Fisco leggero per rilanciare l'economia» Siglata l'intesa a trentadue che conferma l'assetto dei contratti e spinge sulla formazione «Fisco leggero per rilanciare l'economia» Nel patto di Natale meno tasse su imprese e lavoratori ROMA. Meno tasse e più occupazione, sgravi alle imprese, costo del lavoro meno pesante, rilancio della concertazione e della formazione, conferma dell'assetto contrattuale su due livelli rigorosamente non sovrapponibili. Ieri alle 13,15, con una regia perfetta seguita fino all'ultimo dallo stesso presidente del Consiglio D'Alema, è stato siglato a Palazzo Chigi l'atteso «patto sociale per lo sviluppo e l'occupazione», un documento di 49 pagine consegnato appena tre ore prima nella versione definitiva ai rappresentanti delle 32 «sigle» firmatarie del protocollo del '93 sulla politica dei redditi e il sistema contrattuale. Tutto è filato liscio nell'atmosfera classica delle grandi occasioni; non si è avuto neppure il benché minimo inconveniente a causa del notevole sovraffollamento della «sala verde», anche perché questa volta tutti i posti a sedere erano assegnati con appositi cartoncini per evitare che qualcuno, come nei giorni scorsi è capitato al leader della Cgil Cofferati, non riuscisse ad entrare e fosse costretto ad una ritirata strategica nel più vicino bar. Nella regia rientra pure un annuncio importante e inedito, dato da D'Alema nella sua breve introduzione: «Come le parti sociali sottoporranno il documento alle loro basi, così il governo vuole consultare la sua base, il Parlamento, prima della firma definitiva. Il Parlamento esaminerà l'accordo nelle forme che riterrà opportune». Aggiunge: «E' un patto sociale in cui ognuno si prende le sue responsabilità, non solo il governo». E da Francoforte gli fa subito eco il governatore della Banca d'Italia Fazio: «E' stato compiuto un passo importante, che impegna tutti ad un grande sforzo». Il documento finale contiene passi avanti rispetto a quello discusso nelle serrate consultazioni della vigilia; e i contenuti definitivi, di cui si riferisce a parte nel dettaglio, sollevano un coro di «sì» e cu commenti positivi da parte dei sindacati confederali e autonomi, e delle numerose associazioni imprenditoriali. Del resto, a differenza dell'accordo del '93, i rappresentanti di tutte le 32 sigle aderiscono al patto, riservandosi di firmarlo in gennaio dopo la ratifica dei rispettivi organi deliberanti. Già ieri sera, peraltro, è arrivato il via libera da parte dei comitati direttivi di Cgil-Cisl-Uil. Nello stesso tempo, reazioni entusiaste dai partiti della maggioranza e, in particolare, dal segretario dei Ds Veltroni, che afferma: «E' un fatto di grande rilievo politico. Dopo l'approvazione della Finanziaria e a pochi giorni dal varo dell'euro, l'accordo completa l'architettura di politica economica che consentirà al Paese di aprire una nuova fase». Invece bordate all'arsenico dall'opposizione, palesemente piccata per il risultato raggiunto. «E' un'iniziativa propagandistica», tuona il responsabile delle politiche economiche di An Contento. «D'Alema - osserva il leader dei Ccd Casini - ci fa trovare un bel sogno sotto l'albero di Natale, ma in genere i sogni svaniscono all'alba. E penso che anche il sogno di D'Alema non farà eccezione». Quel che più conta, però, sono i giudizi delle parti direttamente interessate. «E' un'intesa positiva che va incontro alle esigenze per il rilancio dello sviluppo», sottolinea il presidente di Confindustria Fossa. Precisa: «La Dit avrà più o meno gli stessi effetti della Tremonti, però sarà più conveniente, perché più ampia». Esprimono valutazioni «ampiamente positive» i presidenti della Confartigianato Spalanzani, della Cna Nieddu, della Casa Basso, della Cispel Vento, dell'Unione delle Province Talarico, Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Confapi e così via. «E' un buon accordo», commentano dall'altro fronte i leader di Cgil-Cisl-Uil Cofferati, D'Antoni e Larizza. «Con questo patto - afferma Cofferati - l'Italia sarà più credibile nel sostenere a livello europeo la necessità di politiche per lo sviluppo. Fra l'altro, ora, sarà più facile rinnovare il contratto dei metalmeccanici». D'Antoni incalza: «Sarà un biglietto importante per l'Europa». Larizza: «Abbiamo creato le condizioni migliori d'Europa per investire». Per Nobilia della Ugl è condivisibile l'impianto dell'intesa, ma impegni e scadenze vanno rispettati. Preoccupazione manifesta Cerioli della Cisal per gli impegni presi dal governo sul piano fiscale, perché condizionati dalla crescita economica del Paese. Riserve dall'Associazione nazionale delle coooperative dei consumatori. Gian Carlo Fossi M IL TESTO Il documento consta di 49 pagine più allegati, alla cui stesura, oltre al governo, hanno partecipato 32 rappresentanze di imprenditori e lavoratori. La bozza siglata ieri sarà presentata dal governo ai Parlamento e dalle parti sociali alla loro base, quindi si procederà alia firma definitiva. B CONCERTAZIONE Questa parola resta il principio cardine dei rapporti sociali e significa che nessuna parte prenderà delle decisioni drastiche e unilaterali senza aver prima consultato le altre. Questo vale per organizzazioni degli imprenditori e sindacati, ma anche per il governo. Il «tavolo» della concertazione, cui d'ora in avanti saranno chiamati anche gli enti locali, si dovrà occupare anche dei servizi di pubblica utilità (quindi dovrebbe introdurre una regolamentazione più efficace in materia di scioperi nei trasporti, per fare un esempio). Confermate anche le due sessioni di politica dei redditi «nonché l'impegno affinché esse si svolgano in tempi coerenti con i processi decisionali della politica economica». ■ INVESTIMENTI E TASSE Nel primo trimestre '99 saranno rese dsponibili risorse per 6 mila miliardi che consentiranno di attivare 20 mila miliardi di investimenti. Sarà inoltre potenziata la Dual income tax (Dit), cioè lo sgravio fiscale sugli utili reinvestiti, con un'accelerazione graduale della detrazione verso l'intero patrimonio netto, e saranno favoriti con un provvedimento temporaneo gli investimenti in macchinari. Il governo si impegna ad attuare la riforma del sistema degli incentivi pubblici e ad assicurare fondi per la legge 488 (imprenditoria al Sud) che dovrebbe essere estesa a turismo e commercio entro il '99. L'introduzione della Dit, con la riforma fiscale, consentirà la graduale riduzione del prelievo sugli utili dai 37% ai 27% in 10 anni, quindi di circa un punto l'anno. Si è inoltre ipotizzato di ridurre l'aliquota del secondo scaglione Irpef dal 27 al 25% e di operare sulle detrazioni. Questo intervento sarà' coperto utilizzando le risorse della lotta all'evasione fiscale. tB SGRAVI CONTRIBUTIVI Sul frante dei contributi è prevista una riduzione trasferendo «con la necessaria gradualità» gli oneri degli «assegni familiari e dell'istituto della maternità alla fiscalità generale». Questa manovra comporterà un ulteriore alleggerimento del costo del lavoro di circa il 3%, che si aggiunge allo 0,82% già previsto in finanziaria attraverso l'abbattimento degli oneri impropri. Le norme attuative saranno inserite nel Ddl ordinamentale collegato alla finanziaria, ora all'esame del Senato. M LAVORO NERO Per l'emersione del lavoro nero il governo vorrebbe estendere alle imprese che decidano di venire allo scoperto i benefici previsti per i nuovi assunti. Esistono al momento delle riserve da parte dell'Unione europea, ma si sta cercando di superarle. B CONTRATTI Tre righe nel testo: «Nel quadro delle valutazioni comuni il governo e le parti sociali confermano l'assetto -contrattuale previsto nel protocollo del 23 luglio 1993». Quindi duplice livello di contrattazione, uno nazionale (obbligatorio) A CURA DI RAFFAELLO MASCl e uno aziendale (facoltativo). Il governo, fissando un obiettivo di inflazione programmta (cui i salari sono agganciati) deve fare riferimento all'inflazione dell'Ue. B FORMAZIONE Il processo formativo deve durare fino a 18 anni. Alla formazione andranno 1100 miliardi nel triennio '99-2001, incrementabili in relazione agli «eventuali risparmi derivanti dal riordino del sistema degli incentivi». Al fondo interprofessionale verranno trasferite nei due anni successivi le restanti risorse derivanti dallo 0,30% sul monte salari. Lo 0,30% sarà, dopo la sua integrale attribuzione al fondo, innalzato allo 0,50% senza oneri aggiuntivi. fl BUROCRAZIA Il governo si impegna a proseguire nella direzione dell'ammodernamento delia semplificazione e della innovazione organizzativa delle attività delie pubbliche amministrazioni.

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