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SANTO OLTRE I MIRACOLI SANTO OLTRE I MIRACOLI IL 2 maggio del prossimo anno Padre Pio sarà beatificato. L'ultimo atto, il riconoscimento di un miracolo attribuito alla sua intercessione, è stato appena compiuto. Lo desidera ardentemente Giovanni Paolo II, che non ha mai nascosto la sua personale venerazione per il frate di Pietrelcina, lo chiedono impazienti milioni di devoti d'ogni parte del mondo. Padre Pio diverrà cosi il più «giovane» beato italiano di questo secolo (a soli 30 anni dalla morte, avvenuta nel settembre del 1968). La sua «rivincita» sull'ostinazione, se non sull'ostilità, dell'autorità ecclesiastica, che nulla gli ha mai risparmiato, infliggendogli umilianti controlli prima, e scrutandone con puntigliosa meticolosità vita, virtù e miracoli dopo la morte, non poteva essere più sonora. Tutto questo però, anziché scandalizzare, è motivo di soddisfazione per credenti dalla fede adulta, che apprezzano la circospezione con cui la Chiesa si muove sul terreno del sacro, del miracoloso, dello straordinario. Che sovrabbondanza nella vita di Padre Pio: visioni, guarigioni inspiegabili, bilocazione, odore di santità, dono delle lingue, predizioni: per non dire delle stimmate che, per 50 anni esatti, sono state il maggior motivo di «scandalo» e la manifestazione più clamorosa della presenza del soprannaturale nella sua vita. Tuttavia, il catalogo del sensazionale, per quanto impressionante, può forse spiegare l'irresistibile attrattiva che esercitò ed esercita tuttora sulle folle di pellegrini, ma non la sua santità, che resta un mistero di libertà e di grazia, di amore e di dolore insondabile. Un confratello ha detto di lui: come il nostro serafico padre san Francesco, Padre Pio era «oratio factus» e cioè, non un uomo che pregava ma l'orazione fatta uomo. Sta qui il segreto della sua santità e il senso della sua glorificazione: ricordare ai distratti uomini d'oggi il primato assoluto di Dio. Leonardo Zega