Case, fusioni in vista Ai piccoli solo nicchie
Case, fusioni in vista Ai piccoli solo nicchie Case, fusioni in vista Ai piccoli solo nicchie NEPPURE al di là delle Alpi, per ora, la situazione è rosea. La vita di collezionisti e mercanti si è fatta più difficile anche in Francia, dove è stato appena votato un emendamento che assoggetta le opere d'arte a un'ulteriore imposta di solidarietà sul patrimonio, pari al 3% del suo valore. Un balzello senz'altro inopportuno per un mercato, come quello francese, dal quale arriveranno probabilmente le più importanti novità già dal prossimo anno. Fino ad ora il mercato dell'arte in questo Paese è stato in mano ai cosiddetti «commissaire-priseurs» (commissari dei prezzi e funzionari di Stato). Società imprigionate da uno statuto arcaico che impediva l'entrata di fondi privati negli studi. MEGASEDI Il parigino «Hotei Drouot», tempio del mercato con 400 studi di commissaire-priseurs, ha totalizzato nel '97 un giro d'affari di 3 miliadi e 750 milioni di franchi. Con un aumento del 12% rispetto al '96. Ma dal '99 il mercato francese subirà una progressiva liberalizzazione. Christie's e Sotheby's, le due più grandi case d'asta al mondo, hanno già approntato le loro mega sedi parigine. Sotheby's al 76 di Boulevard Saint-Honoré, di fronte all'Eliseo (con sale in grado di ospitare più di 400 persone) e Christie's nel Palazzo dell'Art Curial, all'angolo con gli Champs-Elisées. Viceversa, alcuni dei più grossi studi di commissaire-priseurs hanno cominciato a guardare oltre la Francia. ACCORDI Tajan, ad esempio, si è accordato con la Bonhams di Londra e la Dorotheum di Vienna, mentre Piasa dall'anno scorso sta lavorando molto con la Phillips di Londra. Le prospettive del nuovo mercato europeo stanno per creare le premesse di una grande guerra, sul mercato dell'arte. Con all'orizzonte numerose battaglie a colpi di Euro. Le piccole case d'asta, per sopravvivere al fenomeno della globalizzazione, dovranno sempre più specializzarsi in nicchie e associarsi tra loro. FIERE D'ANTIQUARIATO La pensa così anche Casimiro Porro presidente della Finarte e neopresidente della Federazione europea delle case d'asta: «Il panorama europeo del mercato dell'arte si può ormai dire dominato soltanto da eventi riguardanti aste, fiere d'antiquariato o mostre di galleristi d'arte moderna. L'attività degli operatori privati è sempre più marginale e tende a confluire intorno alle case d'asta». Ma oltre a colpire le singole gallerie, l'apertura europea del mercato porterà alla costituzione di grandi e nuove «aggregazioni, per creare concentrazioni più forti economicamente e con maggiore estensione geografica». Prosegue Porro: «Tutti gli spazi verranno occupati e forti sviluppi avranno le attività di nicchia. Solo le specializzazioni consentiranno di poter vincere la concorrenza delle grandi major, per loro natura meno dinamiche e più burocratiche».
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