Per l'eurorisparmiatore il futuro sono i settori

Per l'eurorisparmiatore il futuro sono i settori Per l'eurorisparmiatore il futuro sono i settori IN un futuro non troppo remoto, molto probabilmente il risparmiatore si troverà di fronte a un mercato unico per tutte le blue chips europee, cui si sommeranno una serie di segmenti nazionali destinati alle medie aziende locali e mercati di nicchia, sempre paneuropei, per alcuni settori specifici, come ad esempio le piccole e medie imprese operanti nell'high-tech- Al momento, però, tutti i singoli mercati nazionali rimangono attivi e separati fra di loro (anche se sono in corso continue trattative per accordi e matrimoni): l'unica differenza è quella, già ricordata, che tutti i prezzi saranno espressi in Euro. DIFFERENZE Il risparmiatore italiano farà comunque bene ad abituarsi a un mercato unico su scala europea. Negli ultimi tempi, infatti, si è visto molto chiaramente come l'andamento dei principali listini di Eurolandia stia diventando sempre più correlato e le performance dei singoli titoli siano ormai molto più legate all'andamento su scala europea del settore in cui sono inserite, piuttosto che alle fluttuazioni del mercato su cui sono quotate. LOGICA DI MERCATO Per fare un esempio, Eni tenderà sempre più a muoversi seguendo la performance delle altre grandi società petrolifere europee piuttosto che quella della Borsa italiana: negli ultimi mesi è ri¬ sultato evidente come le fluttuazioni nel prezzo del greggio abbiano influenzato il prezzo del titolo molto più che non la momentanea crisi di governo in Italia. La logica fondamentale di investimento sta cambiando, ci si dovranno abituare anche i piccoli investitori: in Eurolandia non conterà più tanto la nazione in cui la società ha sede (e quindi il mercato in cui è quotata) quanto soprattutto il settore di riferimento. E le occasioni non si troveranno più scegliendo se investire in Francia piuttosto che in Germania o in Italia (e solo successivamente decidendo i titoli su cui puntare), ma decidendo innanzitutto i propri settori (ad esempio automobilistico piuttosto che telecomunicazioni o banche), e quindi scegliendo al loro interno le aziende europee che si ritengono migliori. CONFRONTI OMOGENEI In altre parole, non bisognerà più fare i confronti tra Comit, Eni o Telecom, ma piuttosto tra Comit, Deutsche Bank e Paribas. Un importante beneficio per gli investitori italiani sarà l'accesso a settori prima praticamente sconosciuti: il nostro listino è infatti infarcito di banche, assicurazioni e telefonici, mentre, ad esempio, quelli tedesco e olandese sono molto differenti. In ottica Euro, si avrà a disposizione ampia scelta anche su settori relativamente nuovi per il risparmiatore italiano, come industria chimica, largo consumo e industria pesante.

Luoghi citati: Francia, Germania, Italia