Il valore nominale dei titoli sarà invece subito «nuovo»

Il valore nominale dei titoli sarà invece subito «nuovo» Il valore nominale dei titoli sarà invece subito «nuovo» PER gli emittenti di titoli quotati in Borsa, il problema principale consiste nel fatto che l'adozione della moneta unica comporta la conversione in euro di tutti i conti, compreso il valore nominale dei titoli e tutte le informazioni diffuse all'esterno. Le società avranno però tempo fino al 31/12/2001 per effettuare i numerosi adempimenti di natura contabile e tributaria necessari per adeguarsi all'Euro. INTERVENTI La scelta di iniziare a negoziare in euro i titoli quotati, indipendentemente dal fatto che il capitale sociale dell'emittente sia in Euro o in lire, consente di assicurare alle società quotate un tempo sufficiente per effettuare gli interventi nel periodo desiderato, agevolando in particolare quelle meno aperte alla realtà finanziaria internazionale. Per quanto riguarda i risparmiatori, il problema principale è quello della ridenominazione del capitale sociale, e quindi del valore nominale delle azioni. NOMINALE Per quanto riguarda le azioni ordinarie con un valore nominale superiore alle 200 lire, la legge prevede che ogni società emittente potrà applicare al valore nominale di ogni singola azione il tasso di conversione lira - Euro, arrotondando il risultato al centesimo più vicino. Questa operazione, effettuata azione per azione, potrà però generare una variazione nel capitale sociale e quindi concretizzarsi in operazioni a titolo gratuito sul capitale da parte di tutti gli emittenti. Prendiamo ad esempio una società con un capitale sociale di 100 miliardi di lire, diviso in 100 milioni di azioni dal valore nominale di 1000 lire. Ipotizzando un tasso di cambio a 1950, il valore nominale sarà 0,5128205 euro, arrotondato a 0,51 Euro (994,5 lire). Per adeguarsi al nuovo valore nominale, l'azienda dovrà prima ridurre da 1000 a 994,5 lire il valore nominale dei titoli, trasferendo il rimanente a riserve. ARTIFICIO CONTABILE Un puro adeguamento contabile, senza riflesso sul valore dei titoli, che potrebbe però rivelarsi piuttosto complicato. Per evitare tali problemi, è in discussione l'opportunità di consentire alle società di convertire i titoli in azioni senza indicare il valore nominale (rappresenterebbero comunque una quota del capitale sociale anche senza recare l'indicazione del valore nominale). La soluzione piace alle Borse europee per risolvere il problema della ridenominazione, ma - è certo - la riforma non verrà approvata a breve.