Se io parlo, la tv mi risponde

Se io parlo, la tv mi risponde Se io parlo, la tv mi risponde MENTRE i politici e i dirigenti di Rai e Mediaset sulla tv digitale continuano a discutere (quasi) a vuoto, in Italia c'è chi la tv digitale la sta realizzando concretamente. Sono i ricercatori dello Cselt, il Centro ricerche della Telecom. Ma a cosa serve la tv interattiva? Facciamo un esempio: il signor Rossi se ne sta in poltrona a guardare la 18a avventura di Indiana Jones, il suo eroe preferito. Durante una scena in cui Indiana fugge dall'isola-bunker del cattivo di turno a cavalcioni di un delfino, il regista propone un'inquadratura dall'alto, ripresa con un elicottero. Ma il signor Rossi non è contento, vuole vedere cosa succede al pelo dell'acqua. Tramite il telecomando (che assomiglia a una piccola tastiera di computer) «chiede» al televisore di cambiare inquadratura e si posiziona alle spalle del delfino che fugge. Entro certi limiti può anche cambiare il finale. Altre applicazioni riguardano il telelavoro (diventa possibile organizzare spazi di lavoro virtuale), il commercio elettronico su Internet e il «contorno» delle trasmissioni: sottotitoli in diverse lingue, schede biografiche sugli attori, partecipazione più attiva in giochi a quiz... Per rendere possibile tutto ciò la trasmissione deve essere digitale (cioè le immagini tv devono «parlare la stessa lingua» del computer e di Internet) e tutto ciò è oggi possibile grazie a centinaia di ricevitori e tecnici di tutto il mondo che da anni partecipano all'Moving Picture Expert Group (Mpeg), attualmente guidato da Leonardo Chiariglione dello Cselt. [Andrea Vico]

Persone citate: Andrea Vico, Jones, Leonardo Chiariglione

Luoghi citati: Indiana, Italia