[le voci della radio]

[le voci della radio] [le voci della radio] CENTONOVANTA giorni all'esecuzione, 45 minuti d'aria, due ore di diretta nelle notti di Natale e Capodanno, in attesa di quel 25 giugno 1999 quando Jack Folla dovrà lasciare Alcatraz (regista Diego Cugia, foto a destra) per essere giustiziato. E' un cult il programma di musica e intrattenimento al vetriolo in onda tutti i giorni dalle 14,15 alle 15 su Radiodue. Centinaia le lettere, 50 telefonate ogni puntata, più una pioggia di posta elettronica. Un unico appello: «Jack Folla non deve morire». Destinatario di messaggi appassionti ma anchedi insulti, minacce e critiche, Jack è uno che manda di traverso il pranzo agli italiani. E' arrabbiato e questo si capisce. Ce l'ha contro i dj più famosi delle radio private, ma anche contro i comici «che prendono in braccio i politici», contro santoni di «Alto gradimento»: «Il lifting passano, le anagrafi restano». Con una raffica di «cazzo», e «vaffa...» mischia musica d'autore e versi di Baudelaire. «Sposerò lui, ma penserò a te» gli scrive Lori dal Milanese. «Vedrai che riuscirai a fuggire», spera Emanuela da Ancona. Di lui non si conosce né il volto, né il vero nome, solo il numero: detenuto 3957. Però, una volta chiuso il microfono, Jack diventa Roberto Pedicini, 36 anni, doppiatore. E' sua la voce di Woody Harrelson in «Assassini nati». [Laura Carassai] per batsieme, ti pque

Persone citate: Baudelaire, Diego Cugia, Jack Folla, Laura Carassai, Milanese, Roberto Pedicini, Woody Harrelson

Luoghi citati: Ancona