Lei si fida della scienza?

Lei si fida della scienza? UN'INCHIESTA PIENA DI SORPRESE Lei si fida della scienza? Ottimismo negli Usa, più cautela in Italia CHI ha fiducia nello sviluppo scientifico? I dati 1998 del rapporto biennale della National Science Foundation degli Stati Uniti dicono che il 70 per cento degli americani è interessato al progresso delle scienze. E' la più alta percentuale mai registrata (61% nel 1992 e 65% nel 1995). L'interesse per la scienza sorpassa non solo quello per la politica estera (47%) ma anche quello per l'economia (67%). Tanto interesse sembra derivare da una maggiore cultura scientifica, in parte dovuta al crescente numero di articoli di scienza nei giornali e di programmi scientifici alla tv. Utilizzando i dati di un'inchiesta analoga condotta in Europa e in Giappone si sono stabiliti un «indice di aspettativa» e uno di «riserva verso la scienza». Il quoziente tra i due fornisce un «indice di fiducia» del pubblico. I risultati indicano che, anche se molte nazioni europee e il Canada raggiungono gli Stati Uniti in fatto di interesse e fiducia nel progresso scientifico, in genere ci sono più riserve circa le soluzioni scientifiche. Gli italiani, ad esempio, non solo sono meno entusiasti della scienza degli americani e degli altri europei ma sono anche molto più diffidenti circa le sue promesse, con un'indice di fiducia dell'1,2 rispetto all'1,9 degli americani. L'atteggiamento positivo degli americani è interpretato come un indice dei successi degli Usa nel campo della medicina, della fisica, delle telecomunicazioni, dei computer e dell'astronautica: quando una società prende coscienza del proprio successo scientifico, tenderebbe a celebrarlo e a crederci. Passiamo ora a dati meno incoraggianti. Intanto esiste ancora nel pubblico americano ed europeo una confusione tra scienza e tecnologia, alimentata in parte da giornali e tv, che danno più enfasi alle conquiste tecnologiche che a quelle scientifiche. Poi alcuni concetti fondamentali sono ancora poco familiari. Non si sa bene cosa sia una molecola (appena l'il per cento dà la risposta giusta), né se l'elettrone sia più piccolo o più grande di uh atomo (il 44 per cento risponde correttamente). Incredibilmente, solo il 45 per cento del pubblico è a conoscenza del fatto che la Terra impieghi un anno per ruotare intorno al Sole. La metà è rimasta ferma al concetto pre-copernicano. Tra questi, la metà dorme tranquillamente mentre il Sole - secondo loro - ruota attorno alla Terra in 24 ore! Esiste una correlazione tra la fiducia di un Paese verso il proprio progresso scientifico e l'investimento economico che esso è pronto a compiere? I recenti dati pubblicati dal consigliere scientifico del ministero britannico della scienza e tecnologia dicono che non sempre i due concetti vanno d'accordo. L'investimento, pubblico o privato che sia, viene fatto sempre con l'aspettativa di un rendiconto economico. E' però interessante notare come in tutti i Paesi industriali senza eccezione la maggior percentuale degli investimenti (in relazione al prodotto nazionale lordo) sia pubblica e non privata (negli Stati Uniti oltre il 60 per cento proviene da sorgenti governative e solo il 20 per cento dall'industria o da fondazioni private; in Italia circa il 50 per cento). Esaminando i dati pubblicati nel 1998 risulta che tra i 12 Paesi più industrializzati (che corrispondono all'80 per cento degli investimenti mondiali in ricerca e sviluppo) la spesa per la ricerca scientifica è aumentata in media dall'1,8 per cento del prodotto nazionale lordo nel 1980 al 2,2 percento nel 1996 Il maggiore investimento non è degli Stati Uniti (2,5 per cento) ma di Paesi come Svezia e Giap pone (rispettivamente con il 3,5% e il 2,75%). Un dato storico costante è rappresentato dall'Italia, che ha mantenuto con grande coerenza il primato di ultima nazione nella spesa per la ricerca (oscillando tra un minimo dell'0,8 per cento e un massimo dell'1,25, per tornare nel 1996 a circa l'l%). L'Italia si piazza quindi tra le quattro na zioni a minore investimento nella ricerca in compagnia del l'Australia, del Canada e della Danimarca (quest'ultima sta però raggiungendo rapidamen te il 2 per cento). Nel valutare l'efficacia relati va di tali investimenti possiamo esaminare due tipi di risultati di carattere molto diverso; quelli che si riferiscono al nu- mero di lavori scientifici pubblicati in relazione all'investimento economico compiuto (ad esempio pubblicazione di dati scientifici di base/milioni di sterline investite) e quelli che riflettono la capacità di un Paese di sfruttare la propria ricerca a scopi industriali (numeri di brevetti industriali internazionali). Sulla base dei dati della produzione scientifica di base (numero di pubblicazioni in rela- DEL PRODOINTERNO Lzione al rispettivo investimento economico) vediamo che il Regno Unito sarebbe al primo posto e il Giappone all'ultimo d'Italia lo precede di poco). Tra le nazioni maggiori produttrici di dati scientifici troviamo piccoli Paesi come Danimarca, Svezia e Svizzera. Dal punto di vista del numero di brevetti internazio- nali emergono gli Stati Uniti e, in Europa, Svezia, Germania e Svizzera. Gli Stati Uniti e il Giappone sono ovviamente in testa per quanto riguarda il numero totale di brevetti depositati negli Stati Uniti ma cadono al nono e ottavo posto per il nu¬ mero di brevetti europei.Riassumendo, questi dati potrebbero indicare una certa correlazione tra livello di cultura scientifica, fede nel progresso scientifico espresso da un dato Paese e investimenti compiuti nel campo della ricerca scientifica. Questa correlazione sarebbe giustificata dal fatto che le spese per la ricerca scientifica sono sostenute per la maggior parte dalle tasse pagate dai cittadini e non da fondi privati o dall'industria, come si potrebbe credere. Più facilmente dimostrabile è la correlazione tra gli investimenti nella ricerca e il benessere economico del Paese investitore, benessere che può derivare direttamente dalle scoperte compiute nei propri laboratori. Ezio Giacobini Ecco il Rapporto preparato ogni due anni dalla National Science Foundation L'«indice di fiducia» nel progresso scientifico raggiunger 1,9 tra i cittadini americani In Europa si scende a 1,5 e nel nostro Paese a 1,2 Ma su 100 statunitensi soltanto 11 sanno che cos e una molecola e molti pensano ancora che sia il Sole a girare intorno alla Terra INVESTIMENTI NELLA RICERCA IN PERCENTUALE DEL PRODOTTO INTERNO LORDO NMHHMHM

Persone citate: Ezio Giacobini