LA MIA CITTA' VOLA AALTO

LA MIA CITTA' VOLA AALTO ARCHITETTURA LA MIA CITTA' VOLA AALTO Tra ecologia e umanesimo L libro '98 più amato, riletto, annotato, ò un romanzo che ha tra i protagonisti il paesaggio e la natura: Le parole la notte di Francesco Biamonti. Al dolore dei disperati clandestini trovo rispondenza nel dolore della terra, rapinata e tradita, che si esprime in immagini, luci, colori, lampi rivelatori di una conoscenza amorosa dell'ambiente naturale (mi sembra piuttosto rara nei narratori contemporanei). Zucche appese, trecce d'aglio, case di pietra, rupi decapitate da una nuvola, ulivi vogliati dalle Alpi, odori di lentisco e di assenzio: incarnano, come Veronique, tramonti che non sono fatti sol- tanto di luci. Riordino i libri nello scaffale di architettura e tra due saggi ben illustrati ma poco digeribili scelgo Cities for a srnall Planet, di Richard Rogers. Segna una svolta nel pensiero moderno sulla città. Fin qui c'era un fossato tra l'architettura dei divi (anche Rogers è una star) e l'ecologia. Il nostro fiorentino-inglese con studi a Londra, Berlino e Tokyo, ha avvertito l'urgenza di colmare il fosso. Adotta l'idea della «città sostenibile», unica alternativa al disastro planetario se tre quarti dogli inquinamenti sono di origine urbana. Città riordinata in senso ecologico, socialmente giusta, non più «arena del consumismo». Quel che si dice «presa di coscienza». Raramente si leggono pagine di un Catalogo con tanto piacere. Mi riferisco alla Mostra di Alvar Aalto nel Palazzo Te di Mantova. Il Catalogo contiene scritti del Maestro finlandese e testimonianze che mettono in luce la sua profonda umanità, la sua attenzione per gli esseri umani che avrebbero abitato gli edifici da lui progettati. Non aveva paura dei sentimenti, né delle parole estranee ai modernisti. Parlava di grazia, di bellezza, di armonia. Una citazione: «La vera architettura esiste solo quando pone l'uomo al centro del progetto». Un'utopia? Può darsi, ma è la l'orza dell'utopia che muove e indirizza la mente e la mano dell'uomo, in territori che altrimenti resterebbero inesplorati: basti a rammentarcelo il classico di Lewis Mumford, Storia dell'utopia. Colloco in uno scaffale periferico i libri che sembrano scritti per intimidire l'avversario, cioè il lettore. Restano sul tavolo, anche sulle seggiole, i libri che riescono a coinvolgere persino nelle pagine impervie, segnate da misteriose formule matematiche, gra¬ 30. MuraPer chi«Le pae <dl p zie a divagazioni intelligenti e a scatti di gustoso divertimento. Il Verità a bassissima defi nizione di Ruggero Pierantoni è un'esplorazione insolita della città, dei monumenti, delle piazze, dei luoghi di vita, con la lente dello studioso che dà peso scientifico anche alla banalità quotidiana. Chiudo con la nuova opera di un amico che è sempre stato dalla parte dei deboli e perseguitati, di quelli che pagano per gli altri ma non si arrendono. Parlo di Nuto Rovelli e del Prete Giusto. La storia di Don Raimondo Viale, dalle prediche contro la guerra al confino, alle stragi nazifasciste, al salvataggio degli ebrei (uno dei «Giusti d'Israele»), alle sue lotte sociali, infine alla punizione della Chiesa. Nuto Revelli ha ascoltato e seguito il prete con la stessa partecipazione che traspare dalle sue intervisto ai contadini e montanari del Mondo dei vinti. Don Viale diventa l'emblema della Resistenza degli uomini liberi contro ogni forma di potere. Mario Fazio Per chi cerca paesani dell'anima «Le parole la notte» di Biamonti e <dl prete giusto» di Nuto Revelli 30. Muratore

Luoghi citati: Berlino, Citta' Vola Aalto, Israele, Londra, Mantova, Tokyo