DIVERTITEVI CON PEGGY

DIVERTITEVI CON PEGGY ARTE DIVERTITEVI CON PEGGY La Guggenheim si racconta BB una felice e recente acquisizione dell'editoria artistica 1 specializzata l'equilibrio raggiunto fra l'imponenza e I 11 ^ l'impegno editoriale del libro strenna e l'approfondita I 1 qualità scientifica e visiva focalizzata su un singolo Hdj monumento pittorico, indagato fino al rapporto 1:1 fra II la superficie reale e la sua riproduzione, il che permctI ■ I te, nel caso degli affreschi, un'esperienza e una cono- I scenza visiva impossibile nella realtà se non ai' pochi È studiosi a cui sia consentito l'accesso sui palchi nell'oc- JHtdH casione di lavori di restauro, che spesso sono all' origine stessa del libro. E' il caso del volu¬ me dedicato agli affreschi e alla vetrata della Cappella Bardi di Vernio a Santa Croce a Firenze, capolavoro del maggiore e immediato erede di Giotto, Maso di Banco, con le sue Storie di S. Silvestro Papa e Costantino, spazialmente scandite, quasi anticipando di un secolo, secondo l'ardito ma geniale paragone del Longhi, Masaccio o addirittura Piero della Francesca, come ricorda una delle curatrici, Enrica Neri Lusanna. La sequenza delle immagini, in cui il campo visivo passa progressivamente e a tappe dal totale ai particolari fino all'illusionismo estremo dell'I:1 ha l'efficacia di una sequenza cinematografica dal piano americano al primo piano, Altrettanto efficace è l'illustrazione degli affreschi di Masolino nel Battistero e nella Collegiata di Castiglione Olona nella monografia di Carlo Bertelli, che nel testo sottolinea la cultura e il sogno umanistico del committente, il Cardinale Branda Castiglioni, che richiede a Masolino, già ammirato a Roma nella sua chiesa titolare di San Clemente come autore degli affreschi, unico come ritiene Bertelli escludendo Masaccio, di ripetere, in misura adatta al borgo lombardo da lui rifondato e ai suoi luoghi sacri, i fasti romani della decorazione di Gentile da Fabriano e Pisanello in S. Giovanni in Luterano, allora «il più celebrato ciclo di affreschi del mondo», distrutto dalla ricostruzione seicentesca del Borromini. Le edizioni Electa pubblicano anche nella collana La pittura in Europa il volume sulla pittura in¬ glese. La cavalcata dalla fine delVII secolo, con l'«arte insulare» dell'Evangeliario di Lindisfarne, fino a Bacon, Hockney e Auerbach rivela una inaspettata ricchezza pittorica, ad esempio nell'età gotica del cosiddetto Dittico Wilton e nell'età elisabettiana, al di là dei due secoli d'oro, il '700 e l'800. Fra le monografie, è assai valida e con ottime riproduzioni quella dedicata da Francesca Baldassari a Cristoforo Munari, il raffinato specialista di nature morte musicali e di oggetti e di cucine a cavallo del '600 e '700 fra Roma, Firenze e Pisa, con un rigoroso catalogo delle opere in cui vedo accolti miei trasferimenti da Baschenis a Munari. Un caso singolare e affascinante è quello di due insegnanti di Lecco amanti d'arte e appassionati bibliofili, che dedicano un libro splendidamente illustrato alla presenza e al significato, dalla simbologia alla sociologia, del libro nella rappresentazione artistica, dalla sacralità nell'affresco e nel mosaico alto medioevale fino alla biblioteca surreale popolata di scheletri di Delvaux e a quella magica di Usellini. Val la pena di dedicare un divertente e maligno Capodanno alla riedizione dell'autobiografia di Peggy Guggenheim prefata da Gore Vidal, anche se la mancanza dell'album fotografico «di famiglia» della precedente edizione Rizzoli la priva di parte del suo tetro fascino. Marco Rosei Tra le opere dispicco gli affreschi di Maso di Banco erede di Giotto e quelli di Masolino. Una storia della pittura inglese fino a Bacon 90. La fortuna