DATEMI UNA PASTIL di Dario Voltolini

DATEMI UNA PASTIL FUMETTI DATEMI UNA PASTIL Sogni, veglie, guerre [tB^ ASTIL è una ragazzina-pastiglia che si sveglia e [Bj scende in cucina per la colazione, poi stacca dal H muro la cassetta del pronto soccorso, la apre e vi si JB sistema in posizione di guida. Tuttavia non può \JF guidare: è senza volante. Così lo cerca e lo trova I nella scatola dei biscotti. Inserito il volante, Pastil può guidare e volare a bordo della cassetta. Vola e viaggia, deve raggiungere un animaletto ferito, poi precipita e deve scegliere tra due uscite: ne imbocca una e rotola nella casa che ha appena lasciato. Pastil si sveglia e scende in cucina per la colazione, e in cucina trova figure familiari ma non poi così tanto, forza Pastil, raggiungi la scatola e vola, presto, Pastil! Poi Pastil si sveglia... Francesca Ghermandi disegna un fumetto non-fumetto, poiché non esistono parole: la narrazione procede per sole immagini, matite e tratto illuminati da una luce di grande freschezza. Sul testo di Gabriella GiandeUi è Stefano Ricci a raccontare una storia dai toni realistici e intimi, di voglia di andare via. Non particolarmente avvincente, la trama ha il grande pregio di scorrere con ritmi e movenze perfettamente adeguate alle immagini di Ricci, le quali sono di eccezionale lavorazione. Eisner non conosce la vecchiaia: più gli anni passano, più la sua arte si consolida. Era un talento già a 8 anni, ora ne ha 81. Storia esemplare di una famiglia che toma a riunirsi per i 90 anni del vecchio, che vegeta su una sedia a rotelle da tempo. Il calore familiare è quello di un bisturi: la rete di tensioni tra i parenti è resa magistralmente, il finale perfetto, sia nei tempi drammaturgici, sia nell'esemplarità che sancisce. Osamu Tezuka. Non è possibile esagerare l'importanza di questo autore giapponese. La storia dei tre Adolf è un romanzo coinvolgente e ricco. L'andamento è quello del romanzo popolare, ma il livello artistico è quello di un capolavoro senza specificità di settore. Uno dei tre Adolf è Hitler, gli altri due sono un tedescogiapponese e un ebreo-tedesco che vive in Giappone. Un giornalista a cui hanno ucciso il fratello lega la narrazione (è lui il narratore), Geishe e Gestapo, polizia segreta e ufficiali dell'esercito, maestrine e poliziotti pu- Con Eisner, dove ilTre Adolf, dalla secliti sufrantuPalest(GranQuadella ge nel strofegnificle cui zione tro latutta immaPuòbile adubittati. Sne touno slasciana, uche strac liti sulla scena del secondo conflitto mondiale, con frantumi che giungono ancora fumiganti nell'attuale Palestina. Un'opera che appartiene alla stessa classe (Grandi Opere) del Maus di Spiegelman. Quale vaso di Pandora è stato aperto nella Sarajevo della guerra? Il mostro matura, sta maturando, cresce, e nel prossimo secolo aprirà le sue fauci per la catastrofe definitiva. Le forze che gli si oppongono sono, significativamente, quelle della memoria. C'è un uomo le cui doti mnemoniche sono tali da metterlo in condizione di ricordare i suoi primi giorni di vita. Ed è contro la memoria, in generale, che il mostro attacca in tutta furia. Il mostro non ha un'immagine, ma sono le immagini di Bilal a evocarlo in continuazione. Può la scrittura avere una forza visionaria equiparabile a quella delle narrazioni per immagini? Potremmo dubitarne, soprattutto visti alcuni esiti come quelli citati. Se però leggiamo Gli esordi di Moresco la situazione torna in equilibrio. Moresco non è semplicemente uno scrittore immaginifico, tuttavia quando decide di lasciarci nel cervello un quadro, un disegno, una scena, una foto, allora sembra invincibile. Incendi, città che tremolano all'orizzonte, scintille grandi come stracci, finestre e creme di stelle. Dario Voltolini Con Eisner, dove il calore familiare è un bisturi Tre Adolf, dalla seconda guerra alla Palestina d'oggi 81. Giocatori di carte

Luoghi citati: Giappone, Moresco, Palestina, Sarajevo