A TEMPO DI VALZER di Giorgio Pestelli

A TEMPO DI VALZER MUSICA A TEMPO DI VALZER La dinastia degli Strauss ER coloro che vivono la musica come una lente per esplorare la propria interiorità, uno specchio che ne rifletta i tratti più sottili, non si può indicare libro più appropriato de L'orma del viandante di Luisa Mennuti: il viandante è Schubert, o meglio è ciascuno di noi, che si mette in viaggio con la musica di Schubert per scoprirne i lati più profondi: i rapimenti Urici, il suo modo di costruire, il suo tempo interiore, l'anima austriaca. A chi ama il colpo d'occhio sulle vicende dell'arte musicale, si può regalare questo vasta panorama tracciato da Giordano Montecchi: Una storia della musica, dove queir «una» sottintende una scelta fra altri percorsi, una storia possibile, ma molto verosimile; si arriva fino a Mahler, e seguirà un secondo volume sul '900; il sottotitolo, poi, «Artisti e pubblico», suggerisce che i protagonisti, pur avendo le loro nicchie, sono assorbiti in un tessuto dove s'intrecciano società, cultura, mecenatismo, editoria. Accanto alla storia c'è pure una geografia della musica, punto di vista quanto mai opportuno a intendere la fortuna di alcuni movimenti delle idee e del gusto: come il tramonto dell'Italia, paese guida fino al Seicento, le cui invenzioni vengono poi assorbite in una mappa europea del tutto nuova. Roberto Jovino, con stile scorrevole e molte notizie, ha scritto Gli Strauss: una dinastia a tempo di valzer, libro che fra i regali natalizi ci sta a pennello: ci sono tutti, Johann senior e i figli Johann junior (il più bravo), Joseph ed Eduard, accanto a capitoli introduttivi sul valzer e l'operetta. Storia di una impresa commerciale e di una dinastia dal 1825 al 1901, rinata nel rituale Concerto di Capodanno (con tutti i programmi dal 1939 a oggi). Primo titolo di una serie di antologie regionali promosse dal Crei, quella curata e prefata da Michele L. Straniero con amore pari alla competenza farà felici i cultori della canzone popolare piemontese e gli studiosi di materiali linguistici, folclorici e musicali. I testi, con fedele traduzione italiana e Sulle orme ddi Vivaldi d alcune musiche, vamio dalla sorprendente raccolta di Ignazio Isler (1730) fino a quella di Jona-Liberovici (1990), con Nigra e Sinigaglia in posizione emergente. E' una vera impresa quella di gettarsi nel mare della Musica strumentale di Antonio Vivaldi, e fra quelle onde che da lontano si assomigliano distinguere sulla base della loro specificità le Sonate e più ancora le centurie di Concerti, restituendo loro quel carattere di compiutezza che ne fece un modello europeo: c'è riuscito egregiamente Cesare Fertonani, intrecciando sul fenomeno Vivaldi il punto di vista analitico con quello dell'affresco storico veneziano. Riletti o letti per la prima volta, consiglio di cuore questi ristampati Eretici di G. K. Chersterton, apparsi nel 1905 con scandalo dei ben pensanti, eppure anche oggi pieni di campanelli e di specchi per riflettere sulle nostre storie quotidiane; di qui si può fare il punto sulla civiltà di massa, su democrazia, patria, famiglia, filantropia e buonismo; e prendere sempre a esempio, se non l'intelligenza critica che non è da tutti, almeno il libero anticonformismo del grande saggio su Kipling. Giorgio Pestelli Sulle orme del viandante Schubert, nel mare di Vivaldi dispartito in spartito fino a Mahler 63. Gli sposi

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