COLOR CHIMICA di Primo Levi

COLOR CHIMICA SCIENZA COLOR CHIMICA // Caso, che genio GARY Snyder, poeta della beat generation nato a San Francisco nel 1930, ha scritto che non ci sarebbe spirito senza materia. Primo Levi nel suo libro narrativo più grande, «Il sistema periodico», collega la parola materia al latino mater. Partiamo di qui. Cinque libri sulla materia-madre. Sacerdoti della materia furono per millenni gli alchimisti. Da tre secoli lo sono i chimici. Il luna park della chimica di Herbert W. Roesky e Klaus Moeckel con 123 esperimenti caserecci dimostra che materie diverse, se mescolate sapientemente, possono mettere in scena straordinari spettacoli: colori, luci, esplosioni che fanno sfigurare i maghi da varietà. L'idea del libro è di associare i 123 esperimenti all'arte e alla letteratura, in una reazione chimica tra scienza e umanesimo. Anche questo meta-esperimento riesce, grazie a brevi citazioni introduttive. Brevi ma spesso cariche di saggezza. Tanto per seguire un filo: «Nomina il più grande di tutti gli inventori: il caso» (Mark Twain), «Quanto più gli uomini procedono in modo pogrammato, tanto più si imbattono nel caso» (Dùrrenmatt), «L'essenziale in ogni scoperta lo fa il caso, tuttavia il caso non si presenta alla maggior parte delle persone» (Nietzsche). La chimica ha liquidato l'alchimia. Ma la fisica in qualche modo l'ha riabilitata: il dogma che sia impossibile trasformare un elemento in un altro è caduto grazie allo studio dell'atomo. Un colpo mortale al dogma, senza saperlo (il caso, appunto) lo diede Marie Curie, scienziata di origine polacca della quale Susan Quinn ci dà una minuziosa biografia (Marie Curie. Una vita). Prima donna a ricevere il Nobel, scoprendo il radio, elemento radioattivo, la Curie mise anche le mani sulla disintegrazione di certi nuclei atomici: l'uranio diviene torio, che decade trasformandosi in radio, che a sua volta genera radon, si trasforma in polonio, e infine decade in piombo. Ecco una alchimia di nuovo tipo, regolata da una forza fondamentale della natura - l'interazione debole - ancora ignota al tempo della Curie, che poi Enrico Fermi e Carlo Rubbia avrebbero esplorato, riportandone anche loro la consacrazione del Nobel. In natura troviamo 92 elementi chimici, 92 mattoni per il fantasioso Meccano Universale. In Rocce e fossili si scopre a quante combinazioni possono dar luogo, dai sassi più banali alle pietre preziose fino a milioni di organismi viventi, Homo sapiens incluso. Materia-mater, davvero. Che però, a parte gli elementi più semplici - idrogeno ed elio - non è sempre esistita, ma è stata generata dentro le stelle tramite reazioni termonucleari, come ci racconta Martin Rees, astronomo reale britannico, in Prima dell'inizio, aggiornandoci sui più recenti sviluppi della cosmologia, con uno sguardo persino aldilà del Big Bang. Invece con Parola di Galileo di Andrea Frova e Mariapiera Marenzana risabamo agli inizi della scoperta scientifica del cosmo e della materia: e leggendo queste pagine riaffiora la tesi del Redondi, che vide proprio nel materialismo atomistico di Galileo, inconcibabile con la transustanziazione eucaristica, la vera causa della condanna del Sant'Uffizio, e non nelle opinioni copernicane, tutto sommato meno pericolose. Il Jolly? Prevedibile: le Opere di Primo Levi, dove - nel lager come nel laboratorio chimico - la materia-mater si fa spirito. Cioè ragione e poesia. Insieme. Piero Bianucci / f 67. Pozzo con donna

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