Classici, rarità e sorprese

Classici, rarità e sorprese Classici, rarità e sorprese STEFANO BARTEZZAGHI La pittura del '900 nello specchio di Fossati UN libro per Natale deve essere un'escursione: né un lungo viaggio esotico né una semplice passeggiata. Io consiglio di far vacanza (e di farla fare agli amici) fra gli Autoritratti, specchi e palestre. Figure della pittura italiana del Novecento di Paolo Fossati, lo storico dell'arte scomparso a fine ottobre. Anche questo, come altri libri di Fossati, è una galleria di quadri che illustrano e al tempo stesso segnano le tappe di un ragionamento: un percorso attraverso la regione della Modernità, organizzato da una guida che non sarà facile sostituire. EDMONDO BERSELLI Il Duce di Luzzatto: peripezie di un corpo E9 un libro mozzafiato, Il corpo del duce di Sergio Luzzatto. Sottotitolo: «Un cadavere tra immaginazione, storia e memoria». Frutto del lavoro puntiglioso di uno storico trentacinquenne, il libro interpreta la vicenda «postmortale» di Mussolini, dalla raffica a Giulino di Mezzegra che lo uccise insieme a Claretta Petacci e ad alcuni gerarchi, attraverso lo scempio di Piazzale Loreto, il trafugamento della salma da parte del neofascista Domenico Leccisi, l'inumazione nel cimitero di Predappio, e infine alla «dematerializzazione» del mussolinismo in un sito Internet. Storia di un corpo e del suo carisma, l'opera di Luzzatto è fortemente venata di antropologia; ma riesce anche a dare conto degli episodi e dei fatti, offrendo un'interpretazione che restituisce il crearsi delle mito¬ logie su Mussolini come specchio di una ideologia italiana serpeggiante in funzione «antifascista». ENZO BETTIZA Frammento d'Italia nella spy story di Andreotti UN frammento della storia d'Italia, il più drammatico e intrigante, filtrato dalle apparecchiature d'ascolto di una riservatissima centrale di spionaggio nascosta nelle catacombe romane e collegata in parte col Viminale, in parte col Vaticano. Il frammentato «ascoltato» comincia il 2 gennaio, passa per il 25 luglio e si chiude l'8 settembre 1943. Il filo telefonico clandestino è il vero protagonista che tesse per le nostre orecchie, più che per gli occhi, l'intrigo storico sul cui sfondo si muovono Mussolini, Acquarone, il Re, Grandi, Ciano, Badoglio, circondati da uno stuolo di cardinali, ministri voltagabbana, cospiratori e doppiogiochisti. Il tutto magistralmente narrato, sotto il titolo Operazione Via Appia, in forma di divertissement romanzesco, da un Giulio Andreotti che vi dispiega il meglio delle sue doti di scrittura, d ironia, di acume e di nozioni personali relative all'eterno trasformismo degli italiani e delle loro sempre fragili e mutanti istituzioni politiche. Soltanto ventimila lire per 123 pagine che si leggono d'un fiato. Che volete di più? GIORGIO BOCCA Vecchi Piemontesi emigrati in Argentina Lf ARGENTINA, gli italiani, l'Italia di Ludovico Incisa di Camerana. Un libro per i piemontesi a ricordo della loro storia sconosciuta, non quella glo¬ riosa del Risorgimento, di Cavour, di Vittorio Emanuele II, ma della grande emigrazione «per fame» di una regione che ha dimenticato le carestie che spinsero negli stessi anni in cui «faceva l'Italia unita» due milioni di persone verso la Francia del Sud e le Americhe, soprattutto in Argentina dove inventarono letteralmente l'agricoltura spingendosi fino a Santa Fe nel Gran Chaco. Un'epopea degli umili, al punto di avere fatto della presenza in Argentina «qualcosa di onnipresente ma anche di inafferrabile». Una presenza capace di fare di una immensa prateria deserta una fertile campagna. Una avvincente storia di un Piemonte nascosto e dimenticato. ANDREA CAMILLERI Scoprire i piaceri del vecchio Brancati CONSIGLIO la lettura (o rilettura) di un autore spesso trascurato dai più recenti compilatori di storie letterarie del '900 italiano che pervicacemente escludono ogni libro che possa minimamente indurre al sorriso: la letteratura è tale in quanto penitenziale (e penitenziaria). Pensate quale imbarazzo se si fossero trovati fra i piedi, che so, Gogol o Sterne! L'autore che consiglio è Vitaliano Brancati. E lo raccomando in toto, non solo per romanzi come Don Giovanni in Sicilia o II bell'Antonio, ma anche per gli splendidi racconti. E dato che mi ci trovo, mi permetto di consigliare i suoi saggi-racconto, politici e no, da II vecchio con gli stivali al piaceri. Quest'ultimo libro, in particolare, lo considero straordinario. Leggetelo: vi farà apprezzare piaceri difficilissimi oggi da soddisfare. FERDINANDO CAMON Quanto fascino nella città di Agota CONSIGLIO senz'altro Agota Kristof, Trilogia della città di K., tre romanzi in volume unico, concatenati, in prosecuzione uno dell'altro, sulla vita di due gemelli abbandonati alla nonna, a cavallo dell'ultima guerra e del totalitarismo che ne derivò, in un Paese dell'Est europeo mai nominato (l'autrice è nata in Ungheria, ma scrive in francese). Racconti semplici, a frasi brevi, con una psicologia elementare, automatica, infrena¬ bile, di crudele sapienza. Una tecnica narrativa nuova, inimitabile. Pare che la storia si costruisca da sola, senza l'intervento anzi contro la volontà dell'autrice. E del lettore, che vorrebbe inserirsi nella scrittura per renderla meno spietata, e ne esce soggiogato. GUIDO CERONETTI Due poeti col demone che scalcia dentro SEGNALARE un libro... Facciamo due! Il primo è scortato da un Editore titanesco - Rizzoli - l'altro da un introvabile. Il ricco e il povero sempre un filo li lega... In que¬ sto caso, Franco Scataglini, il poeta anconitano, genio linguistico, artista che ha inciso il solco... Perché, nel rizzolico, i Disegni di Giosetta Fioroni (grande, illustre amica: ma i suoi disegni li segnalo per pura, distaccata amicizia per l'arte, o meglio, per la vita, quando ti strega con le sue alchimie) c'è un ritratto di Scataglini, pifferaio irresistibile di un altro poeta autentico, che ne ha seguito la musica in parlata perugina, Giovanni Falsetti {Convivio dei poveri, versi d'incredibile forza e novità, Editrice Flaminia, via Rigoni 40, Pesaro). Entrambi, il grande edito e il piccolo edito, hanno quel che in iberico si chiama il duende: il demone