VICINO A DIO CON TAGORE di Claudio Gorlier

VICINO A DIO CON TAGORE TRA ASIA E AUSTRALIA VICINO A DIO CON TAGORE E la rubamariti della Atwood ISm ANNO che sta per finire ci ha portato una vera messe di ^ libri tradotti dall'inglese e che giungono dai territori delle ^ cosiddette «nuove letterature». Anche se si avvaleva del nativo bengalese, attraverso la mediazione linguistica inglese ci è giunto Rabindranath Tagore, nato nel 1861, morto nel 1941, a suo modo profeta nel rapporto con la divinità, incontro, come giustamente è stato sottolineato, tra finito e mfinito. Ecco una scelta delle sue poesie, Il Dio vicino, ben curata e prefata da Brunilde Neroni (Guanda, pp. 158, L. 16.000): un autentico dono, per cogliere la purezza di un linguaggio ove «l'Eter¬ no suonatore suona la sua musica». Rimango ancora in India per incontrare una giovane scrittrice, Kiran Desai, figlia a sua volta di una autrice di notevole talento, Anita Desai, nota da tempo al pubblico italiano. Questo La mia nuova vita sugli alberi (Mondadori, pp. 202, L. 28.000) è il suo romanzo di esordio: la storia di Sampath, bambino pieno di promesse, poi modesto impiegato delle poste prima di divenire un autentico guru che sceglie di vivere appollaiato su un albero dispensando la sua saggezza. Fino a una sorpresa finale, nel segno di un suggello tra realtà, fuga, mistero. Un'altra scrittrice, questa volta dal Canada, Margaret Atwood, che lo scorso anno vinse il premio Mondello con L'altra Grace, candidata al Nobel, e gode di una fama internazionale ormai consolidata in nar¬ rativa, in poesia, nella saggistica. La donna che rubava mariti (Baldini & Castoldi, pp. 509, L. 30.000) è uno dei suoi romanzi più significativi, tra realtà e ironica irrealtà. Tre storie di donne e del loro modello quasi fantasmatico, si svolgono e si intrecciano con un ritmo calcolato reinventando un inquietante universo femminile. Chi ama l'autentico realismo magico lo troverà in un giovane ma già affermato africano, il nigeriano Ben Okri. Il venditore di sogni (Giunti, pp. 342, L. 28.000), con i bambini hi piena guerra civile, sordidi militari, affaristi senza scrupoli, donne costrette alla degradazione, ma anche presenze e accensioni oniriche, offre il meglio del quarantenne Okri. Infine, la americano-canadese di origine giapponese Ruth L. Ozeki, con il denso Carne (Einaudi, pp. 375, L. 32.000), una autentica sorpresa: il romanzo teso tra la storia di due donne, insieme drammatico e comico, realistico e simbolico. Il mio libro dei libri, comunque, è Il Dio dell'ebbrezza di Elémire Zolla (Einaudi, pp. 426, L. 26.000), il cui sottotitolo Antologia dei moderni Dionisiaci contiene una emozionante proposta. I testi, da Nietzsche a Jùnger, da D. H. Lawrence a Benjamin, sono legati dal motivo del ricorso alla droga; il gioiello e non esagero, si incontra subito nella lunga prefazione, ove come al solito Zolla orchestra erudizione, sottigliezza intuitiva, rigore critico, scandaglio spesso folgorante nella sua eleganza. Claudio Gorlier 10. Un cannone e palle

Luoghi citati: Australia, Canada, India