MI REGALO UN TESORO
MI REGALO UN TESORO TASCABILI MI REGALO UN TESORO L'isola di Stevenson UALCUNO ha scritto: «Dio ha creato B Bk l'uomo perché amava udire raccontalo Eh re storie» : naturale, quindi, che tra gli jH B altri abbia creato anche Moni Ovadia. H Nel suo L'ebreo che ride. L'umorismo H ebraico in otto lezioni e ducento stoB ■ rielle, l'attore-autore nato subito dosgj ai po la Seconda Guerra Mondiale in W Bulgaria ci regala un nuovo straordinario capitolo del suo percorso a riHj troso tra le radici dell'umorismo yiddish, restituendo a un popolo la sua voce e facendocela riascoltare in tutta la sua ricchezza di sfumature. Echi ancora più lontani ci arrivano dalla ristampa in formato economico dell'edizione Adelphi de L'isola del tesoro, di Robert Louis Stevenson, incluse le splendide illustrazioni ereditate dall'editore americano Scribner's: un autentico lusso, considerato che oltretutto i colori straripanti dalle parole di Stevenson erano più che sufficienti a riverberare le luci dei Mari solcati dalle navi della pirateria. E, veleggiando verso altre ma ugualmente saporose acque, si finisce per incrociare Corto Maltese e la sua Ballata del mare salato, avventura sospesa a metà tra l'inconfondibile segno di Hugo Pratt e l'insopprimibile desiderio dei suoi lettori di continuare a sognare e a perdersi tra i suoi personaggi: c'è chi si accontenterebbe eh tramutarsi in Rasputin, pur di vivere anche solo per un pomeriggio di dicembre sulla stessa isola dove deambula il Bel Marinaio. Tra chi aspirerebbe a una simile chance non manca, credo, la Lolita che - insieme a una selva di altre femmine folli, tipo Paola e Chiara, Mirella di Comunella e Libera Tutti e Carola - urla dalle pagine di Ti amo bastardo con le tonsille di Luciana Littizzetto; come nel caso di tutti i libri che raccolgono i testi di attori più o meno comici, la lettura risulta più divertente se ci si ricorda della pronuncia originale, ascoltata in teatro o grazie a trasmissioni televisive o radiofoniche: e rimembrare la fine dizione della Littizzetto non dovrebbe essere troppo complicato. Dopodiché, per restare alle rime amorose - e non - ci sono i Grandi poeti: raccolti in cofanetto dalla Bur, che in sette volumi mette insieme Baudelaire, Leopardi, Dickinson, Saffo, Catullo, Shelley e Whitman; l'unico problema, una volta ricevuto in dono quest'ultimo titolo, è capire da quale autore cominciare la lettura, che si prevede perciò felicemente saltabeccante. Quanto al jolly, a poche settimane dalla conclusione del più bel Festival del Cinema d'Italia (quello di Torino, a parere di Nanni Moretti), il bellissimo volume fotografico Dalla dolce vita ai miti del set è certo assai lontano da formati e prezzi tascabili: gli scatti del Re dei Paparazzi Tazio Secchiaroli però valgono sia l'ingombro che la spesa. Per quanto strano possa sembrare, c'è stato un tempo in cui i paparazzi non si limitavano a riempire con le loro immagini quei veri e propri cataloghi di artefatte forme anatomiche femmili (in particolare, seni e glutei) che inflazionano a colpi di silicone le edicole d'oggidì; e il bianco e nero di Secchiaroli riabilita senz'altro, da questo punto di vista, la tanto bistrattata professione (oggetto, l'anno scorso, di autentico sdegno popolare dopo la morte di Diana Spencer). Pagina dopo pagina, pare di correre insieme a lui su una Vespa lungo via Veneto, e come per incanto tutti sono di nuovo lì, a spasso: Mastroianni, Fellini, De Sica. C'è anche chi rincorre il fotografo, per picchiarlo: e allora è meglio accelerare, non si sa mai co' sti americani. Giuseppe Culicchia Per ridere, le storielle ebo Furio: «Tiamo bastaraspettando che torni la Per ridere, le storielle ebraiche o Furio: «Tiamo bastardo!» aspettando che torni la dolce vita BILI LO ORO enson «Dio ha creato dire raccontandi, che tra gli e Moni Ovadia. e. L'umorismo e ducento stoato subito do Mondiale in uovo straordi percorso a riumorismo yid popolo la sua utta la sua ric più lontani ci ato economico l tesoro, di Roera Tutti e Cabastardo con le me nel caso di di attori più o le storielle ebraiche Tiamo bastardo!» o che torni la dolce vita Origene e il ndei cantici biblicgiudaiche di Flav
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