Un centro per cani killer

Un centro per cani killer Roma, trovati 4 pit-bull usati per i combattimenti. Gli inquirenti: «Un mondo infiltrato dalla camorra» Un centro per cani killer Blitz anti-scommesse, due arresti ROMA DALLA REDAZIONE Un nuovo business dei cani è venuto alla luce a Roma, provocando due arresti e un'ondata di polemiche sulla necessità di una normativa sui «cani-killer». Un allevamento di pit-bull di razza è stato scoperto dai carabinieri della compagnia di Frascati in un garage della Borghesiana, una grande via della periferia Sud della capitale. Nel locale i carabinieri hanno trovato quattro cani rinchiusi in alcune gabbie. A rendere evidente che si trattava di animali non esattamente da compagnia sono state le ferite sul muso e sulle zampe, ferite che i carabinieri ritengono causate da combattimenti avvenuti nelle campagne. I cani sono stati affidati al servizio veterinario, mentre due persone sono finite in manette per maltrattamento di animali. Si tratta di Carlo Sparano, 25 anni, di professione allevatore, e della convivente, Solange Mongardini, 21. Entrambi sono romani. Per lo stesso reato è stato denunciato anche un pellicciaio originario della provincia di Oristano. Il ritrovamento rappresenta un'ulteriore conferma di quello che è un business, a cui i carabinieri sono giunti nel corso di una lunga indagine sul mondo delle scommesse clandestine legate ai combattimenti tra cani e sulle infiltrazioni della camorra. Secondo gli investigatori, il centro del business è nelle zone di Frosinone e Latina, dove i cani - come probabilmente anche i quattro protagonisti dell'ultimo ritrovamento - vengono portati per i combattimenti. La scoperta è giunta a tre giorni dall'episodio della ragazza di Lecce azzannata da un rottweiler e ha suscitato nuovi appelli perché si approvi in tempi rapidi una legge sui «cani killer». E' necessario che, ora, governo e Parlamento «awiino la discussione sulla nuova normativa che dà alla magistratura strumenti più consistenti», visto che «i combattimenti tra cani sono un indotto economico sempre più consistente per la criminalità organizzata e soprattutto la camorra», ha chiesto la deputata verde Anna Maria Pro¬ cacci, che ha messo a punto la proposta di legge con le associazioni animaliste. La proposta prevede un «patentino» per detenere cani pericolosi e ha come punti principali: il divieto per chi ha precedenti penali o condanne per maltrattamenti; il divieto di importazione di razze pericolose (come pit-bull o rottweiler); la sterilizzazione dei cani confiscati; sanzioni severe per chi utilizza i cani per combattimenti clandestini. Ma si tratta di una legge il cui cam¬ mino è tutto in salita. La proposta è in attesa dell'esame della commissione Giustizia della Camera. Pesano anche le divergenze sul contenuto della proposta. La Lega Antivivisezione si è dichiarata contraria all'ipotesi di sterilizzazione di pit-bull o altre razze di cani, in quanto «totalmente inutile» e ha ribadito la necessità che il ministero della Sanità emani un decreto legge che permetta di «colpire con efficacia tutti i soggetti coinvolti nei combattimenti tra cani». I verdi: «Subito una legge più efficace per condannare gli sfruttatori degli animali» Un pit-bull Un allevamento di questi cani è stato scoperto a Frascati Gli animali venivano usati per combattere

Persone citate: Anna Maria, Solange Mongardini

Luoghi citati: Frascati, Frosinone, Latina, Lecce, Oristano, Roma