Il gommone diventa un presepe

Il gommone diventa un presepe Il gommone diventa un presepe Così nei centri si prepara Natale E per i bimbi giocattoli in dono LECCE. Il grande gommone è diventato un presepe. Ha viaggiato chissà quante volte velocissimo da Valona a Otranto carico di immigrati e adesso è immobile davanti a «Casa Regina Pacis», il centro di accoglienza della Curia di Lecce, a ricordare che sta arrivando Natale. Il simbolo del traffico illegale di uomini diventa oggi l'emblema di una festa che non cancella il dramma. Imbarcati, ci sono fantocci di metallo e stoffa, sagome appena abbozzate, e anche quella di uno scafista, l'aguzzino. Anche questo, da anni, è un simbolo. Don Cesare Lodeserto, il sacerdote che dirige il Centro, spiega: «Non tutti i nostri ospiti, per la grande parte musulmani, avvertono il Na¬ tale come noi, però abbiamo voluto che vi fosse la festa, che vi fosse un segno di attenzione». Dei 351 immigrati, ospitati a Regina Pacis, un centinaio sono bambini. Riceveranno doni dai loro coetanei, bambini della provincia di Lecce, scolaresche. E' il segno che il volontariato e la partecipazione al dramma degli immigrati tocca il cuore di tutti. «Questi bimbi non hanno in verità il culto dei giocattoli che hanno i nostri bambini - dice don Cesare - e avrebbero bisogno molto più di indumenti, magari di indumenti nuovi, dignitosi. Per il resto, anche noi avremmo bisogno di materiale sanitario, dentifrici, spazzolini». Il serbatoio delle offerte è grande, ma non quanto grande è il fenome- no dell'immigrazione, con i suoi sbarchi quotidiani. Perciò i magazzini dei due centri di accoglienza del Salento hanno sempre bisogno di essere alimentati. In queste ore, nel vecchio istituto agrario trasformato nel centro «Lorizzonte» gestito dall'associazione Ctm Movimondo, si sta allestendo un presepe multietnico con l'aiuto degli studenti dell'istituto d'arte. E intanto arrivano i giocattoli. Il Consiglio italiano rifugiati ha stanziato 3 milioni che il centro di accoglienza utilizzerà per acquistare doni agli immigrati, soprattutto ai bambini. Sono una ventina su 217, la popolazione attuale del centro. A tutti servono soprattutto coperte. Ne arrivano tante, ma non bastano mai. Il continuo avvicendarsi di immigrati (2500 da luglio a oggi) rende gli aiuti, per quanto generosi, insufficienti. Le 30 mila lire che i centri di accoglienza incassano per ciascun immigrato dal ministero dell'Interno servono a garantire i pasti e la permanenza, l'acquisto del latte in polvere e degli omogeneizzati ai piccoli. Gli operatori elencano tutto ciò che ci vorrebbe ogni giorno: indumenti, scarpe, sapone, shampoo, detersivi e pannolini, lamette e schiuma da barba, viveri. Non è mai troppo, anzi è sempre troppo poco. Prima del 25 dicembre, i ragazzi delle scuole di Lecce passeranno dal Centro per consegnare i loro regali: giocattoli ai bambini, soprattutto. «La gran parte del materiale che utilizziamo - spiegano al Centro di accoglienza - arriva dalla gente, che ci sta aiutando moltissimo. Nonostante si parli tanto di invasioni, di assalto alle coste da parte degli immigrati, la gente del Salento reagisce bene. E dobbiamo ringraziare tutti coloro che ci aiutano con grande generosità». [s. t.J

Persone citate: Cesare Lodeserto

Luoghi citati: Lecce, Otranto