Trattativa non stop sul patto sociale

Trattativa non stop sul patto sociale Ieri il premier e il suo entourage hanno avuto incontri informali con tutte le parti in causa Trattativa non stop sul patto sociale E oggi a Palazzo Chigi si decide il destino dell'intesa COSA REGOLA IL PATTO SOCIALE ROMA. Senza sosta. Discutono senza fermarsi governo, sindacati e asssociazioni imprenditoriali e per farlo hanno impegnato anche la domenica. E' la trattativa non stop preannunciata dal presidente del consiglio Massimo D'Alema per arrivare possibilmente prima di Natale al patto sociale, la grande alleanza per stimolare gli investimenti e l'occupazione e per rinnovare l'accordo del luglio 1993 sulla politica dei redditi. Gli incontri promossi ieri da D'Alema nel verde di Villa Madama, alle pendici di Monte Mario, non hanno avuto carattere formale: l'adunata ufficiale di tutte e 32 le organizzazioni che hanno sottoscritto l'accordo di cinque anni fa, è prevista per le 18 di oggi a Palazzo Chigi. Le consultazioni di ieri hanno consentito un approfondimento delle questioni più spinose a cominciare dagli assetti contrattuali, cioè le regole con le quali si stipulano i contratti collettivi di lavoro. Affiancato dal vice Sergio Mattarella, dai ministri Antonio Bassolino, Carlo Azeglio Ciampi e Vincenzo Visco, dal sottosegretario Franco Bassanini e dal consigliere economico Nicola Rossi, D'Alema ha preso nota, ha valutato le diverse proposte, ha mediato. Per stasera è attesa una proposta circostanziata. E Bassolini, titolare del lavoro, fa sapere che il governo metterà per iscritto le sue idee: «Ho letto di inviti al goveno a fare la propria parte. Siamo pronti, sappiamo che ci compete questa responsabilità e presenteremo comunque una nostra proposta sui nodi che restano ancora aperti». Bassolino è arrivato agli incontri di Villa Madama già fiducioso sull'appuntamento di oggi: «Se ci sarà al tavolo di trattativa, e penso che ci sarà, uno spirito costruttivo da parte di tutti, vedremo di arrivare a una conclusione posi¬ tiva». La questione degli assetti contrattuali ha tenuto banco anche a Villa Madama. Non sembra un caso che D'Alema abbia voluto prima prendere contatto con il presidente della Confcommercio Sergio Bilie, con il presidente della Confartigianato Ivano Spalanzani e con il segretario della Cna Carlo Sangalli (mostratisi poi soddisfatti), lasciando per ul- tima la grana dei contratti che sta a cuore ai sindacati confederali e impensierisce il mondo industriale. In un secondo tempo è toccato a Sergio Cofferati. Sergio D'Antoni e Pietro Larizza, segretari della Cgil, della Cisl e della Uil, essere ricevuti. E infine la porta è stata aperta per Giorgio Fossa, presidente della Confindustria, che ha delle riserve sulla soluzione che si è profilata. Si tratta di questo: la parte salariale dei contratti nazionali avrebbe quattro anni di durata e non più due. Dopo due anni, invece, sarebbe previsto il secondo livello contrattuale, cioè gli accordi aziendali o territoriali. L'allungamento degli aspetti economici per i nazionali potrebbe dare maggiori certezze alle aziende, ma inserire a metà durata i contratti di secondo li- vello significa estenderli mentre oggi c'è una limitazione. E nelle piccole e medie imprese potrebbe anche crescere la presenza sindacale. Fra l'altro Ida Vani, vicepresidente della Confapi, associazione di piccole imprese, ha lamentato l'esclusione dai colloqui di Villa Madama. La Confapi fa sapere che non firmerà alcun accordo senza essere ascoltata. Gli assetti contrattuali rappresentano un capitolo fondamentale dell'accordo del luglio 1993 che deve essere rivisto. Accanto alla nuova stesura delle regole per la politica dei redditi, ci sarà il patto sociale vero e proprio, cioè un insieme di disposizioni e iniziative che devono favorire lo sviluppo dell'attività economica soprattutto nelle aree disagiate. Sono in cantiere sgravi fiscali e contributivi che la Confcommercio, la Confartigianato e la Cna chiedono siano assicurati a tutti i settori economici. Ma i sindacati vogliono anche una riduzione della pressione fiscale per i lavoratori. Un chiarimento viene sollecitato poi sulla cancellazione avvenuta venerdì al Senato delle norme previste per l'emersione del lavoro nero, cioè per agevolare il ritorno alla legalità delle aziende che non pagano i contributi. Un altro problema aperto è il futuro dei contratti d'area, uno degli stranienti per favorire nuovi insediamenti economici. C'è invece l'accordo sugli interventi per la formazione. Roberto Ippolito 1) Prevede una concertazione rafforzata, con una sessione approfondita in primavera per l'impostazione del Dpef, un confronto a settembre sulla Finanziaria anche con gli enti locali. 2) Potenzia la formazione, stanziando 600 miliardi nel '99, 500 nel 2000 e 500 nel 2001. Obbligo formativo fino a 1 8 anni. Maggiore formazione per gli apprendisti, 3) Incoraggia le semplificazioni amministrative: sportello unico per le attività produttive, procedure più veloci per il decreto «sblocca cantieri», informatizzazione degli uffici pubblici. 4) Per incentivare l'occupazione, stanzia seimila miliardi nei primi tre mesi del '99 per attivare ventimila miliardi di investimenti. Entro il 31 gennaio verranno approvate le prime intese di programma con le Regioni in difficoltà, entro il 30 aprile si concluderanno le intese nel Sud. 5) Trasferisce gli assegni familiari e di maternità alla fiscalità generale, attuando così un taglio di tre punti del costo del lavoro. 6) Amplia la «dual income tax» e rivede il peso fiscale che grava sul lavoro dipendente. Soddisfatti artigiani e commercianti Riserve dalla Confìndustria CHI TRATTA CON IL GOVERNO ■ AGENZIE LAVORO: Confinterim ■ AGRICOLTORI: Confogricoltura; Cia e Coldiretti ■ ARTIGIANI: Confartigianalo; Cna; Caso e Cloai ■ ASSICURAZIONI: Ania ■ AUTOTRASPORTI: Confetra ■ BANCHE: AbieAcri ■ COMMERCIANTI: Confcommercio e Confesercenli ■ COMUNI: UncieAgci ■ COOPERATIVE: Cooperative e Lega cooperative ■ INDUSTRIALI: Confindustria e Confapi ■ MUNICIPALIZZATE: Cispei ■ QUADRI E DIRIGENTI: Cido; Unionquadri, Cuq; Conledir ■ SINDACATI AUTONOMI: Ugl; Cisal; Confsol e Confail ■ CONFEDERALI: Cgil; Cisl e Uil A sinistra il ministro del Lavoro Antonio Bassolino Qui sopra il presidente del Consiglio Massimo D'Alema

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