Lira addio, martedì in Borsa arriva l'euro
Lira addio, martedì in Borsa arriva l'euro Il 31 dicembre si avvicina. I listini anticipano la liquidazione dei contratti. Il credito si mobilita Lira addio, martedì in Borsa arriva l'euro Anche le banche preparano ilD-day MILANO. Il primo atto del lungo addio alla lira si reciterà domani sui terminali elettronici del circuito della Borsa telematica. Per l'ultima volta i prezzi delle azioni saranno espressi nella vecchia valuta di casa nostra. Da martedì, novità assoluta, nei listini irromperà l'euro. Dopo Natale, poi, tutte le banche del Vecchio Continente, e non solo, si prepareranno al «Conversion Day», il lungo weekend dal pomeriggio del 31 dicembre alla notte tra il 3 e il 4 gennaio. Mai, nella storia del sistema bancario, è stato mobilitato un esercito del genere. A Londra la metropolitana che porta alla City non ridurrà le corse nemmeno a Capodanno. Gli alberghi del quartiere sono tutti prenotati per far posto alle migliaia di impiegati precettati per una battaglia dai costi giganteschi. La Merrill Lynch, colosso dell'investment banking, ha calcolato che l'operazione costerà alle sue casse 80 milioni di dollari. Per le banche commerciali, che hanno a che fare con migliaia e migliaia di dossier clienti, il passaggio sarà ben più costoso. Anche in Italia si prevede grande mobilitazione di «help desk» piuttosto che di «contingency pan», come quello del Credito Italiano che, per la bisogna, ha mobilitato 300 dipendenti. A Banca Intesa (investimento di 250 miliardi) invece il 2 e il 3 si terranno le «prove d'orchestra»: 3 filiali Cariplo e 3 dell'Ambroveneto saranno collegate con la dir°zione centrale. Alla Popolare di Milano, intanto, 4 agenzie faranno da cavie, lavorando come se fosse un giorno qualsiasi. Unica differenza: non ci saranno i clienti, ma impiegati che reciteranno da clienti, sotto lo sguardo di un comitato pronto a intervenire nei casi di emergenza. Tutta questa mobilitazione si spiega con il fatto che, in quei giorni, una volta annunciato nel giorno di San Silvestro il rapporto di conversione tra la valuta unica e le monete degli Undici, le truppe dei servizi informatici e finanziari dovranno convertire da lire, franchi o sterline in euro sistemi di pagamento, quotazioni dei titoli di Stato e di valori azionari, sistemi di pagamento e meccanismi di compensazione: addio lira, addio uffici cambi, prende il via un unico, grande sistema di pagamenti a livello continentale. E' una rivoluzione, insomma, che, come ogni rivoluzione che si rispetti, presenta i suoi rischi. «Non è da escludere un effetto catena - spiega Giovanni Landi della Comit - dalle conseguenze in parte imprevedibili: basta che un anello non sia a posto, il test-euro di una banca mediogrande non dia i risultati voluti, costringendola a uno stop forzato, e l'attività di tutti potreb¬ be registrare una frenata». I rimedi? «Sperimentare piani di emergenza - spiega Angelo Brizi, presidente del Forex - , magari di carattere manuale, per far fronte all'imprevedibile. Per quanto è possible, ben s'intende». Non ci saranno preblemi, garantisce Brizi, sul fronte dei sistemi di pagamento; per la ridenominazione dei titoli, invece, la partita presenta qualche rischio. Non è un caso che in tutto il mondo l'attività sui mercati si stia riducendo al minimo: nessuno vuole sovraccaricare il sistema e correre rischi inutili. ((Abbiamo deciso - spiega Ettore Fumagalli, ex presidente della Borsa di Milano e numero uno dei fondi del Banco di Napoli - di rinviare di almeno un mese il varo delle nuove iniziative. Per un mese, da metà dicembre a metà gennaio, credo che tutti limiteranno al massimo l'attività sui mercati». Il risultato sarà che l'attività diventerà assai ridotta e i prezzi poco significativi. Anche perché, date le dimensioni dell'operazione, i problemi non riguarderanno solo gli europei, ma anche i grandi brokers Usa e giapponesi. Eppure, proprio la Borsa darà l'avvio al grande passaggio. La ragione dell'avvio anticipato della nuova moneta sui listini va ricercata nelle modalità della liquidazione decontratti.di. Borsa che vengono regolati dopo cinque giorni di Borsa aperta. Chi compra o vende dopodomani, quindi, regolerà i suoi conti il 4 gennaio in euro. Certo, nel periodo di transizione (fino al 10 gennaio del 2002) esisterà una quotazione ufficiale doppia, in euro e in lire, per rendere meno traumatico il salto per gli operatori. Le società emittenti avranno tre anni di tempo per effettuare la conversione del capitale sociale in euro; i risparmiatori avranno un tempo analogo per abituarsi ai nuovi prezzi. Ma dal 4 gennaio il prezzo di riferimento sarà solo quello in euro, e la conversione avverrà per tutti al tasso di cambio fissato il 31 dicembre. I prezzi tra lire ed euro, poi, non coincideranno perché sarà inevitabile un arrotondamento che, per legge, non potrà avere più di due cifre dopo la virgola. Le complicazioni, insomma, non mancano. Riusciranno i nostri eroi al computer a superare la prova? Speriamo, anche perché, l'anno prossimo, alle prese con il «virus Duemila», sarà molto, ma molto più dura... Ugo Bertone Neaozìazione e regw Sa vaUrfa bon«tó m * »"e PoSs-.bi\\1a * ^aggiuntive euro Cor, Co ^on^'one dai Co, tibie >efe nei 0*iare 10 -SQuito ""'olir*
Persone citate: Angelo Brizi, Brizi, Ettore Fumagalli, Giovanni Landi, Merrill Lynch, Ugo Bertone
Luoghi citati: Italia, Londra, Milano, Usa, Vecchio Continente
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