Il boia è arrivato a quota cinquecento di Franco Pantarelli
Il boia è arrivato a quota cinquecento Dura manifestazione di oppositori della pena di morte davanti alla prigione, nove arresti Il boia è arrivato a quota cinquecento Giustiziato in South Carolina il giovane che aveva ucciso due cugini NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Doveva avvenire in Texas giorni fa, la 500" esecuzione da quando la pena di morte è stata ripristinata negli Stati Uniti, ma alcune complicazioni internazionali (il condannato era canadese) avevano bloccato la procedura e così ieri è toccato al South Carolina di «passare alla storia». Il numero magico è stato raggiunto nel Broad River Correctional Institution, appunto nel South Carolina, iniettando una sostanza letale nelle vene di Andrew Laven Smith, 38 anni, che nel 1983 aveva ucciso una coppia di due suoi anziani cugini, dopo un alterco seguito al loro rifiuto di prestargli l'automobile. Non ha fatto dichiarazioni finali., se n'è andato cantando «Amazing Grace», come si fa nei funerali, apparentemente ignaro, o forse incurante, della «specialità» della sua esecuzione. «Sono stata con lui fino all'ultimo», ha detto Carolyn Metzler, il cappellano del penitenziario. «Abbiamo pregato, abbiamo anche scherzato un po' e abbiamo diviso l'ultimo pasto. Mi è sembrato completamente preparato a morire. L'unica sua preoccupazione era per la madre». Chi invece non era per niente ignaro della «pietra miliare» che stava per essere conficcata nel terreno erano gli oppositori della pena di morte. Non si sono limitati a starsene fuori del penitenziario con le loro disperate candele, come accade sempre quando qualcuno viene ammazzato. Alcuni di loro si sono seduti davanti all'ingresso bloccandolo. All'invito della polizia di togliersi di mezzo non si sono mossi e nove di loro sono stati arrestati. Il ministro della Giustizia dello Stato, Charlie Condon, ha contestato la loro azione su basi, per così dire, «numeriche». Secondo lui infatti quella del 500° giustiziato doveva essere «un'occasione per ricordare le vittime, gli uomini, le donne e i bambini uccisi da 500 freddi assassini. Quel numero è molto più alto perché ognuno di loro ha ucciso più di una persona». Nel 1972 la Corte Suprema americana abolì la pena di morte sostenendo che si trattava di ima punizione «insolita e crudele» e quindi contro il dettato costituzionale. Ma la base era non il fatto in sé che si uccidesse, quanto il fatto che le condanne a morte in molti Stati venivano emesse in modo «arbitrario e capriccioso» e infatti l'abolizione era «temporanea» e aveva lo scopo di consentire agli Stati di darsi leggi più precise. Il ripristino è avvenuto nel 1976 e da allora sono stati 38 gli Stati che l'hanno riadottala (l'ultimo ò stato New York, dopo che George Pataky è riuscito a scalzare Mario Cuomo dal posto di governatore proprio grazie a una campagna in favore della pena di morte, che fra gli elettori è molto popolare). Nel primo anno fu giustiziato solo un uomo, Gary Gilmore, fucilato nello Utah e rimasto nella memoria anche per aver detto quasi con sfida al plotone di esecuzione schierato: «Coraggio, fatelo». Nell'anno successivo, il 1978, non fu giustiziato nessuno e fino al 1984 gli uccisi furono soltanto 11. Poi ò cominciato lo stillicidio. Lo Stato che detiene il «primato» è il Texas, che finora ha giustiziato 164 persone, seguito dalla Virginia con la sua famosa sedia elettrica che a volte non funziona bene e «brucia» i condannati, dalla Florida, dal Missouri, dalla Louisiana e dalla Georgia. Attualmente, in tutti gli Stati Uniti sono circa 3500 i condannati in attesa di esecuzione. Gli Stati Uniti non sono «leader» nel mondo sulla pena di morte. La Cina e l'Arabia Saudita uccidono di più. Franco Pantarelli
Persone citate: Amazing Grace, Andrew Laven Smith, Carolyn Metzler, Charlie Condon, Gary Gilmore, George Pataky, Mario Cuomo
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