Anno 2001, trenta milioni di telefonini

Anno 2001, trenta milioni di telefonini Un fascino irresistibile: a dicembre sono stati stipulati oltre ventimila contratti al giorno Anno 2001, trenta milioni di telefonini E in Europa l'Italia è già prima MILANO. Ancora una volta, a giudicare dalla carica dei nuovi contratti (almeno 400 mila, in questa fase prenatalizia), sembra il regalo principe della famiglia italiana, più del computer o del cappotto nuovo. Ma a che si deve l'irresistibile fascino del «telefonino»? Snobismo? Necessità? 0 quel piacere italiano di unire l'utile al dilettevole? Di sicuro c'è che almeno 20 mila italiani al giorno, a dicembre, hanno aperto un nuovo contratto con Tim od Omnitel. Nei primi 15 giorni di dicembre riferisce il presidente Berardino Libonati, l'annata Tini si è arricchita di 4,4 milioni di clienti che hanno permesso al gioiello del gruppo Telecom di raggiungere quota 13,7 milioni di contratti: il terzo gruppo di telefonini ai mondo, dopo la giapponese Do.KoMo (che in questi giorni sta lanciando pure il telefonino per cani e gatti, basato su impulsi elettrici) e la Cina. Ma Tim vale solo il 58% del mercato. Agli abbonati Tim, infatti vanno aggiunti altri 2,5 milioni di nuovi contratti per Omnitel, la prima società d'Europa per rapidità di crescita, che nel '98 ha raddoppiato il giro di contratti, 5 milioni. Già oggi un italiano su tre possiede un telefonino. Ma la festa, a giudicare dalle previsioni, è tutt'altro che finita: entro il 2001, prevedono gli esperti, il mercato avrà almeno 30 milioni di clienti, ovvero più di un telefonino ogni due abitanti; più di quanto accade nei Paesi scandinavi, terra di Nokia ed Ericsson, dove le grandi distanze hanno favorito il cellulare; assai di più di Francia e Germania, di gran lunga alle nostre spalle. Il fenomeno, al solito, sta scatenando diverse interpretazioni. I «rigoristi)» storcono il naso di fronte al fenomeno di moda: il «telefonino» è una moda, prima o poi destinata a esaurirsi. E la battaglia dei prezzi è un indice di questa febbre, destinata prima o poi a placarsi. Chi guarda più in là, però, è ben più indulgente. La battaglia dei prezzi è frutto di un'effettiva concorrenza, che vale per i servizi, oltre che per i prezzi. Il cliente smaliziato, infatti, deve saper scegliere tra tante tariffe, almeno una cinquantina, quella adatta alle sue esigenze. E poi, ci vuole il modello di telefonino «giusto», per servizi e tariffe: come non cedere, ad esempio, al fascino di «arancione dinamica», evoluzione di Ok Tim 280? Non solo, per i prepagati, potrai disporre della stessa tariffa (280+Iva al minuto) per le chiamate dalla tua provincia ma, addirittura, potrai godere degli stessi prezzi chiamando da fuori (tariffa ideale per chi va in vacanza a Natale o agosto). Replica Omnitel con una raffica di iniziative: «Io e Te», ovvero due telefoni per uno più scheda prepagata a «sole» 690 mila lire, oppure il «facile Natale», telefono più ricarica a sole 490 mila. Ma per scegliere la tariffa «giusta» occorre essere uno scienziato, o giù di lì. Finora, infatti, le tariffe in competizione sono una cinquantina, tra Tim e Omnitel, a conferma che la concorrenza, nata con l'avvio del secondo gestore, ha fatto bene al mercato. Domani, con l'ingresso del terzo, Winds (Enel più Deutsche Telekom), potrebbero essere di più. O forse no, perché Omnitel promette di voler puntare sulla «semplicità», con una promessa: ogni nuovo «sconto», frutto della concorrenza, varrà per i clienti vecchi e nuovi. Una condizione, del resto, quasi obbligata, date le novità che si annunciano al gran salone del telefonino prossimo venturo. Wind, ad esempio, partirà in pratica solo in primavera, almeno per il mercato famiglia. E giocherà la carta del.numero unico: cellulare e fisso, insomma, con lo stesso numero. Assieme a tanti nuovi servizi. Ma su questo terreno si muove la stessa Tim. Certo, la strada del «numero unico», per la controllata di Telecom sembra irta di difficoltà (l'Authority e l'Antistrust vigilano...) ma sul. fronte dei servizi la controllata Telecom, e la rivale Omnitel, sono pronte a una battaglia feroce: presto, giro di mesi se non di settimane, sarà possibile leggere mia lettera di posta elettronica sul «display»; oppure, sarà possibile ricaricare il telefonino a distanza, o cambiare la tariffa applicata con mia semplice chiamata. Infinite, almeno sulla carta, le possibilità «interattive»: comperare biglietti a teatro o allo stadio, ascoltare notiziari da mezzo mondo, svolgere qualsiasi servizio di «mobile banking», non solo la richiesta del proprio estratto conto, ma qualsiasi rapporto con la propria banca. E poi, già a gennaio, ci sarà una nuova rivoluzione: la memoria estesa. In commercio, infatti, en- treranno nuove carte a «memoria estesa» da 16 o 18 Kilo byte, l'ideale per chi vuole puntare su Internet. E già si sussurra, in casa Tim, di un nuovo salto epocale: grazie alla joint-venture con «Uniwired», presto sarà possibile navigare in Internet direttamente con un telefonino, senza pc. Fantascienza? Assolutamente no, a giudicare dai passi da gigante di questi anni. La conferma, semmai, che la via italiana all'economia del futuro, quella «multimediale», passa per 0 cellulare, settore in cui qualcosa abbiamo da insegnare: Tim fuori dai confini già può vantare più di 7 milioni di clienti, nelle sue consociate, dall'Austria al Brasile. E, alla porta di Omnitel, c'è la fila di curiosi da tutto il mondo, ben decisi a capire come si fa a piazzare un telefono su tre nelle tasche di un cittadino, poppanti e suore di clausura compresi. Ma l'Italia, si sa, è piena di segreti... Ugo Bertone Con la concorrenza sono scesi i prezzi e le tariffe tra cui scegliere sono 50 E il nuovo gestore annuncia il numero unico per apparecchi mobili e fìssi t t t Ì t f t t t f ( t * t ( < * t 2 LA TOP TEN EUROPEA Mercato radiomobile in Europa, classifica dei Paesi per numero di clienti SETTEMBRE 1998 ] £gk 1997 | jjjj 1996 I «a FINOAL 1 HP 1995 Hp|DATI IN MILION FONTE: MOBILE COMMUNICATIONS Continua il «boom» dei cellulari

Persone citate: Berardino Libonati, Tini, Ugo Bertone