E alia fine la Quercia convince anche Bobo di Antonella Rampino
E alia fine la Quercia convince anche Bobo Ieri il segretario a Firenze per una manifestazione con il vignettista-simbolo della sinistra moderna // leader diessino cerca di recuperare duecentomila tessere FIRENZE DAL NOSTRO INVIATO E alla fine, Bobo prese la tessera. Sì, la tessera, quel pezzettino di carta anzi «di plastica, ben dura da strappare» come ha fatto notare qualche tempo fa Massimo D'Alema a un giovin contestatore leccese - che adesso è tutta blu, con le stelline d'oro dell'Europa, e Democratici di Sinistra scritto bello grande. Se prende la tessera Bobo, ha ragione Veltroni a chiedersi retoricamente «ma voi credete che gli italiani al mattino guardandosi allo specchio si dicano "io sono del Ccd"?». Perché Bobo è l'icona a fumetti della sinistra moderna, smagatamente e infelicemente post-comunista. Bobo, al secolo Sergio Staino, ha tutti i dubbi e le soffici amarezze di un quarantenne cui hanno spento gli ideali e acceso la tiwù. Bibi, la moglie, è un po' come Jeanne di cui Marx diceva «con te è la disperazione, ma senza di te è la noia»: ovvero, lo spirito dialettico di una femminista a tutto tondo. Ilaria e Michele sono i due rampolli. Nella vi- gnetta che Staino ha per le mani, Bobo dice «Avete visto, belle le prese di posizione di Massimo e Walter sull'Iraq», e Ilaria risponde «A me fanno venire nostalgia di Craxi e di Andreotti», per dire. E dunque, tessera a parte, anche se per l'occasione l'ha presa pure David Riondino, era logico che in una fase in cui non si fa che dire vabbè, la sinistra è andata al governo dopo cinquantanni, ma adesso la sinistra è stanca, la sinistra ha il cuore freddo, la sinistra ha la depressione e il Prozac non si trova, era logico, era nelle cose che Veltroni, il segretario nuovo di Botteghe Oscure, dovesse incontrare proprio il simbolo ante litteram di quella disillusione. E infatti, così è stato. In una giornata, quella di ieri, iniziata reclutando professori universitari e rettori, Veltroni ha preso l'autostrada e se ne è andato a Firenze. Al teatro Puccini, che è un luogo topico della satira, sottofondo in stile, con un «Bella ciao» riarrangiato stile fado, e dunque malinconicissimo, dal gruppo rock «Partigiani fagiani», è andato in scena il faccia a faccia con Bobo. Il quale, come è d'uopo, si provava a provocare, «vai sempre a Torino, lì sono a meno 10...». Ma no, sono stato ad Orbassano, non faceva freddo... Ma che dici Walter, io parlavo della Juve... E Veltroni, mi po' secchione: «Sono stato alla sezione di Orbassano, un piccolo paese dove è capitato un po' inutilmente il segretario del partito...». E poi, sempre peggio. Traisi ricominciava da 3, e tu?, fa Bobo. «Da 3? Solo da 3 sezioni?». Ma a parte le celie, se la malinconia della sinistra nello sguardo spento di Sergio Staino ci sta tutta, è spiando nelle parole di Veltroni che emerge tutto l'umore pre-depressionario della forza che ha smesso di essere di lotta, essendo diventata pienamente di governo. ((Abbiamo perso l'incanto», «dobbiamo imparare ad emozionarci», «riprendiamoci il nostro stupore», dice Veltroni. E stavolta, non è la «democrazia dei sentùnenti» cara ad Anthony Giddens: è l'apatia del partito che preme e spaventa. Franco Passuello, che è l'uomo che sta al fronte, il capo dell'organizzazione della nuova Quercia che ha tirato fuori i dati che scottano, 200 mila iscritti in meno nell'ultimo anno, dà un'immagine poetica, e dunque efficace: «Il problema della sinistra è che per lei la notte è lunga». Intendendo con questo che il disincanto, la quasi-de- pressione non viene solo dall'essere o meno al governo, dall'esserci arrivati stanchi, o forse dall'esserci arrivati in tempi in cui tocca fare ima politica che pienamente di sinistra non è. Viene dal crollo di un sistema di valori. E dunque, la notte è lunga... «Siamo un grande partito, siamo pure al governo, e stiamo male. Una cosa che capita solo a noi, perché gli altri basta il potere. Sapete che vi dico? Questa cosa qui, beh, è meravigliosa», dice Veltroni. E Bobo prende la tessera. Antonella Rampino Per mancanza di spazio è stata rinviata la rubrica «Fuori dal coro» E alia fine la Quercia convince anche Bobo Walter Veltroni neosegretario dei Democratici di sinistra
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