La Cina ricorda Mao e Deng «Da noi la democrazia mai» di R. Es.

La Cina ricorda Mao e Deng «Da noi la democrazia mai» PECHINO La crisi economica fa irrigidire il partito La Cina ricorda Mao e Deng «Da noi la democrazia mai» PECHINO. Nel celebrare i ventanni della svolta ideologica di Deng Xiaoping, il partito comunista cinese, senza timori di contraddirsi, è tornato ieri alla più rigida ortodossia, escludendo ogni apertura politica e dichiarando guerra anche ai «germogli» di fermenti democratici. Nel palazzo dell'Assemblea del popolo a Pechino, migliaia di veterani e giovani comunisti hanno ricordato una storica riunione del partito in cui la linea innovativa del pragmatismo di Deng Xiaoping uscì vittoriosa contro il dogmatismo degli eredi di Mao Zedong. «liberate le menti», era lo slogan di allora. Non osate farlo, potrebbe essere quello di oggi. Le note dell'Internazionale hanno suggellato il discorso del segretario generale del partito Jiang Zemin, che per un'ora e venti con voce alterata, non si sa se dall'emozione o da un'influenza, ha giurato l'impegno a tenere fede al marxismo-leninismo, a Mao e a Deng, alla linea socialista e alla dittatura democratica popolare. «Non si dovrà mai copiare il sistema politico occidentale», ha detto il segretario dell'ultimo grande partito comunista al mondo che nell'ottobre prossimo celebrerà i cinquantanni al potere. Ogni elemento di «sovversione o separatismo», dovrà essere «eliminato in germoglio», ha ingiunto. E sul nascere è stato stroncato nei giorni scorsi il «partito democratico». Due dei promotori, Wang Youcai e Qin Yongmin, sono stati processati giovedì con l'accusa, respinta, di «sovversione». Avevano cercato nei mesi scorsi di registrare la costituzione del primo «partito democratico della Cina». Ambedue sono già stati in carcere per attività politica: rischiano fino a dieci anni di prigione. Lunedì, poi, comincerà il processo a Xu Wenli, considerato un veterano della dissidenza cinese. La stabilità sociale è indispensabile allo sviluppo, ha detto il segretario generale, sul quale molti avevano puntato per una riforma politica. Ma la situazione economica, con la crisi alle porte, e le ricorrenze del prossimo anno, anniversario della repressione di Tiananmen e della rivolta anticinese in Tibet, «non permettono la tolleranza. L'unità nel partito è fondamentale». [r. es.]

Persone citate: Deng Xiaoping, Jiang Zemin, Mao, Mao Zedong, Wang Youcai

Luoghi citati: Cina, Pechino, Tibet