Così fan tutti a Capitol Hill

Così fan tutti a Capitol Hill Un esercito di politici adulteri ma spergiuro nessuno Così fan tutti a Capitol Hill del caso. Bobby accompagnò la ragazza al confine, le mostrò la strada, poi andò a trovare Edgar Hoover, il capo della Cia, e gli disse: «Meglio dimenticarsi di Ellen, se si apre uno dei suoi armadi, poi si spalancano tutti». Non avendo accompagnato ai Caraibi, né dimenticato Monica, ecco uno sbatter di ante che si propaga nelle stanze del potere d'America dove, come era immaginabile, non passano soltanto le mogli legittime. Quando, nell'88, i repubblicani cercarono di screditare lo speaker democratico Tom Foley marchiandolo come gay, l'unico deputato dichiaratamente omosessuale, Barnes Frank, li fermò minacciando: «Rivelerò i nomi di sei di voi che hanno i miei stessi gusti». Dieci anni più tardi, è partita ima analoga rappresaglia. Sei adulteri repubblicani in cambio di Chnton. Numero uno: Henry Hyde, lanugi¬ noso presidente della commissione d'inchiesta, che per una «giovanile sconsideratezza» (parole sue) tradì la moglie per anni cinque con una estetista madre di tre figli e sbarrò la porta al marito geloso appoggiandovi contro il suo quintale d'affetto. Numero due: il fiero repubblicano dell'Indiana Dan Burton, che calmò la sua furia moralista confessando di avere un figlio fuori dal matrimonio. Numero tre: Livingston, esploratore di extra-coniugali delizie. Gli altri seguiranno, sul prossimo numero di «Hustler»: ci sarà ancora un membro della commissione d'inchiesta, un alto funzionario di partito e un senatore che andava matto per i giochi a tre, nei quali coinvolgeva la moglie. Lei, almeno, a differenza di Bonney Honey, ha saputo delle scappatelle maritali subito, in diretta. Gabriele Romagnoli BONNIE Livingston, moglie del nuovo speaker repubblicano, sarà stata contenta di vedere trasmessa in mondovisione la notizia che il marito «l'ha tradita spesso, ma non l'ha mai negato davanti a un gran giurì». Soltanto di fianco a lei, nel buio della camera da letto, presumibilmente: «Giurin giuretta, Bonnie Honey, ti sono sempre stato fedele». Invece. Non bisognerebbe mai aprire gli armadi: ti casca addosso una frana di vestiti macchiati. Fosse stato furbo, Bill Clinton avrebbe trattato Monica Lewinsky come John Kennedy trattò Ellen Rometsch. Era, costei, una bellissima spia venuta dalla Germania Est, che raccoglieva informazioni sui più importanti cuscini di Washington, senatoriali o presidenziali che fossero. JFK chiamò il fratello Robert, faccia pulita e specializzazione in lavori sporchi, affidandogli la soluzione

Luoghi citati: America, Capitol Hill, Germania Est, Indiana, Washington