Il «re del porno» vendica il Presidente
Il «re del porno» vendica il Presidente Larry Flynt aveva offerto un milione di dollari a chi dava informa2ioni sulle scappatelle dei parlamentari Il «re del porno» vendica il Presidente Ha scovato 4 amanti dello speaker repubblicano WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Nel momento più solenne, mentre la Camera si appresta a votare sull'impeachment di Bill Clinton, il vecchio pornografo in sedia a rotelle irrompe a sorpresa sulla scena sfoggiando il suo ghigno malizioso. Nella gran confusione della guerra e dell'impeachment tutti si erano dimenticati che Larry Flynt, il fondatore di Hustler - la più celebre rivista pornografica americana - era lì che guatava dietro le quinte da almeno due mesi. Lo scorso ottobre aveva messo un annuncio pubblicitario a tutta pagine sul Washington Post: «Darò un milione di dollari a chi mi darà informazioni sulle storie extra-coniugali di deputati e senatori». La rivista Time aveva titolato «Un'altra bomba sulfurea cade sulla capitale». Poi nessuno ci aveva più pensato. Ma le telefonate sono cominciate ad arrivare. A migliaia. Molte erano fasulle, ma nel giro di una settimana almeno trecento donne (e alcuni uomini) raccontarono a Flynt i dettagli di malinconiche storie d'amore consumate nei corridoi del potere. Quattro di queste amanti abbandonate hanno detto a Flynt di aver avuto una storia con Robert Livingston, il nuovo Speaker della Camera. I dettagli saranno contenuti nel prossimo numero di Hustler. Ma l'altro ieri la voce si è sparsa alla Camera. E Livingston ha dovuto ammettere tutto la sera prima del dibattito. Flynt ci ha rimesso l'esclusiva. In compenso ha vissuto una giornata da comprimario sulla scena dell'impeachment. Non già come pornografo, dice lui, ma come grande accusatore dell'ipocrisia sessuale che regna alla Camera nel giorno del giudizio. «Pensano ancora che io sia un vecchio sporcaccione tutto preso a stampare pornografia in qualche lercio sottosuolo, ma non è così», dice il 55 enne Flynt, convinto di essere l'ultimo ridotto che ancora resiste al maccartismo sessuale di questo fine millennio. Paralizzato da quando un pazzo «benpensante» armato di pistola cercò di assassinarlo nel 1978, Flynt si è sempre vantato di aver portato la pornografia all'uomo della strada. «I miei rivali vendevano la loro pornografia come fosse arte. Io non ho mai avuto pretese del genere. Ho sempre dato alla gente ciò che voleva. Ragazze normali, che potrebbero essere la vicina di casa, la ragazza che s'incontra al supermarket». Negli Anni Settanta Flynt si batté per dare alla pornografia legittimità costituzionale. Nel 1977 finì anche in carcere, ma in appello il giudice gli diede ragione. E quella battaglia fu rac- contata da Milos Forman nel suo film «The people v. Larry Flynt» uscito nel 1996. Forman venne attaccato per aver trasformato il re del sesso «trash» in un eroe dello schermo. Ma il regista ceco rispose seccamente: «Ho vissuto in due società che mettevano al bando i pornografi: quella comunista e quella nazista». Periodicamente Larry Flynt, che ormai regna su un vasto impero del porno, viene preso di mira dalla giustizia. Lo scorso aprile è stato incriminato perché alcuni minori avevano acquistato materiale porno in una delle sue librerie a Cincinnati, la «Hustler News & Gifts». Ma lo scandalo Lewinsky ha permesso a Flynt di venir fuori ancora una volta dal sottosuolo per condurre una battaglia a scena aperta contro l'ipocrisia sessuale dei politici. Ad ottobre, quando Flynt fece il suo annuncio sul Washington Post, deputati e senatori reagirono ridacchiando. Ora, dopo le rivelazioni su Livingston e in attesa che esca il prossimo numero di Hustler, i sorrisetti sono improvvisamente scomparsi. Andrea di Robilant Robert Livingston è stato costretto ad ammettere tutto la sera prima del dibattito «Sto combattendo una crociata contro l'ipocrisia sessuale dei politici» L'editore «porno» Larry Flynt (sul quale è stato girato anche un film) e a sinistra lo speaker repubblicano della Camera Robert Livingston
Luoghi citati: Cincinnati, Washington
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