Nizzola: non temo nulla ho la coscienza a posto
Nizzola: non temo nulla ho la coscienza a posto Lega: solidarietà dopo gli avvisi di garanzia Nizzola: non temo nulla ho la coscienza a posto «Errori? Può essere, ma in buonafede» Indagato il segretario Coni, Pagnozzi MILANO. C'è poca allegria, nella sede della Lega calcio, in occasione della festa natalizia dei presidenti di società, presenti gli arbitri e tutto lo staff della Figc. Pesano su tutto l'ambiente gli avvisi di garanzia inviati al presidente federale Luciano Nizzola, al suo predecessore (e vicepresidente Uefa) Antonio Matarrese e, notizia di ieri, al segretario generale del Coni, Raffaele Pagnozzi, sempre nell'ambito dell'inchiesta sul laboratorio antidoping dell'Acqua Acetosa. Nizzola ha precisato di aver ricevuto l'avviso di garanzia solo in mattinata, ma di esserne stato informato in precedenza. «Sono tranquillo e sereno - ha aggiunto - per due motivi: perché ho sempre dimostrato di essere una persona seria e perché in quaranta anni di professione forense ho piena fiducia nella magistratura». Scontata la domanda: ma non ha pensato di dimettersi? «Non ci penso perché sono sicuro di non aver commesso nulla e perché in questo momento sarebbe troppo facile andarsene, mentre tutti ti sono addosso». E ha in seguito aggiunto: «L'intervento della magistratura servirà a chiarire ogni dubbio. E io mi metto a disposizione per fornire ogni chiarimento. Può darsi che qualche errore sia stato commesso. Ma si tratterebbe di errori in buona fede. E una cosa è certa: nessuno ne ha tratto vantaggio». Il presidente federale ricorda: «Noi del calcio siamo stati i primi a chiedere di fare controlli su ogni partita, a dare segnali di disponibilità e a dire che sulla materia del doping ci vuole una legge dello Stato». Nessun ulteriore commento da parte del suo predecessore Antonio Matarrese. Tutti i presidenti di club hanno difeso l'operato di Nizzola e Matarrese. Solo il laziale Sergio Cragnotti si limita a osservare: «Qualche errore è stato fatto. Però bisogna credere alla buona fede di chi l'ha compiuto. Il calcio è il movimento trainante dello sport italiano e andrà completamente ristrutturato». Il patron del Bologna, Gazzoni Frascara, se la cava con una battuta: «Gli avvisi di garanzia non devono proccupare nessuno. Sono un semplice atto dovuto. Io ne ho avuti due e non mi è successo nulla. La giustizia deve fare il suo corso, ma ormai prendere un avviso di garanzia è quasi un segno di distinzione». Sia Nizzola, sia Matarrese hanno trovato conforto e solidarietà dall'assemblea delle società, dove si è nuovamente parlato di diritti tv. C'è l'ennesimo rinvio in attesa che venga costituita in Italia la seconda piattaforma digitale. Secondo il presidente della Lega, Carraro, in continuo contatto con Letizia Moratti, nascerà nei prossimi mesi. Si è parlato anche di riforma dei campionati: c'è la proposta (da portare al consiglio federale che si terrà domani a Roma) di aspettare ulteriori approfondimenti prima dell'approvazione prevista entro il 28 febbraio prossimo. Si è infine parlato ancora di doping con la richiesta di norme nuove e precise. Al termine dell'assemblea, che è durata poco più di un'ora, tutti a cena in un hotel del centro di Milano con gli arbitri che si erano radunati a loro volta in assemblea per ascoltare il loro presidente e designatore Sergio Gonella. Nino Sormani
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