SULL'ITALIA LO SCUDO DI ZOFF di Roberto Beccantini

SULL'ITALIA LO SCUDO DI ZOFF LO SHOW DELL OLÌMPICO SULL'ITALIA LO SCUDO DI ZOFF MA allora, cos'è stata: un'esibizione, una farsa, una sterile accademia? A sfogliare i giornali, anche quelli che avevano rinfacciato a Dino Zoff di non aver reclutato tutti i numeri dieci del Paese, ItaliaResto del Mondo è stata trattata come una partita normale e, dunque, verosimile: fior di pezzi, fior di pagelle. Rare le eccezioni (il Giornale: niente voti). Da un estremo all'altro: siamo fatti così. A risultato donato non si guarda in bocca, figurarsi a un 6-2 contro uno sciame di stelle. Di attendibile c'è stato, a essere di manica larga, il primo tempo, nel corso del quale Batistuta, Ronaldo e Zidane hanno disegnato straordinari arabeschi. A proposito: quale differenza fra lo Zizou «restomondista» e l'appannato rifinitore made in Juventus... Avesse anche a Torino un Batistuta o un Ronaldo da lanciare, chissà. Zoff non è un tipo che si scaldi con facilità. Come era l'unico a predicare serietà d'intenti, così, oggi, diffida del miele che gli viene offerto da troppi vasetti. «La nota positiva è che segniamo con bella frequenza. I rilievi negativi, viceversa, riguardano la fase difensiva. A volte, lasciamo spazi esagerati fra i reparti: e gli avversari, dagli spagnoli di Salerno allo Zidane dell'Olimpico, ne approfittano. Sono contento per Totti e Inzaghi. Con il primo, ho colmato il vuoto di Del Piero. Il secondo ha realizzato tre gol in due partite, a testimonianza di come, spesso, l'aria della Nazionale rigeneri. Albertini? Non ho mai smesso di crederci. Nesta? Ha rotto il ghiaccio». Ricapitolando: «Difficile stabilire quanto sia stato probante l'impegno. Rimango dell'avviso di non aver sbagliato approccio». Roberto Baggio, però, avrebbe potuto convocarlo. Era, è, il simbolo dell'ultimo decennio. L'Olimpico deserto (21.352 paganti) è una mesta fotografia, frutto, anche, di una sgangherata propaganda. Dicono che la Nazionale non tiri più. Troppo grigio, Zoff, per incendiare il popolo, per eccitare gli sponsor. A noi non risulta. In tv, Italia-Resto del Mondo è stata vista da 11.093.000 utenti, con uno sciare del 41,72%: un'audience notevole, se pensiamo all'etichetta di amichevole. Per tacere dei contatti: addirittura 22.351.000. Lungi da noi ritenzione di trascurare il valore aggiunto di Ronaldo e compagnia: sarebbe scorretto. Più in generale, il problema investe il momento del nostro calcio, solcato - come il cielo di Baghdad - da bombe e missili, scandali e avvisi di garanzia, e coinvolge la soluzione finale che, in Italia e all'estero, i club perseguono implacabilmente sulla pelle delle Nazionali: ghettizzarle. Per fortuna, e non per sfortuna, gli azzurri possono contare su uno scudo dello spessore dell'attuale et. A che titolo dovrebbe mascherarsi da guitto per «adescare» benevoli recensione? Tanto, contano esclusivamente i risultati. Per Sacchi, per Maldini, per Zoff: per tutti. Bosman e il doping hanno sconvolto lo sport. Essere razionali, di questi avventurati tempi, dovrebbe costituire un pregio, non un handicap Dino ha appena intrapreso un lungo viaggio. Non diventerà mai, forse, il Ronaldo degli allenatori. Ma da persona competente e affidabile qual è, terrà sempre la barca lontano da squali e scogli. Roberto Beccantini

Luoghi citati: Baghdad, Italia, Salerno, Torino