INZAGHI «Rinato in azzurro per Lippi e Ancelotti» di Fabio Vergnano

INZAGHI «Rinato in azzurro per Lippi e Ancelotti» Il bomber bianconero rilancia la sfida in campionato e crede in un futuro vincente INZAGHI «Rinato in azzurro per Lippi e Ancelotti» TORINO. La Nazionale è per Inzaghi ciò che per Linus era la coperta: un antidoto contro le ansie, un rifugio sicuro, un'oasi di pace. Con la maglia azzurra Pippo torna SuperPippo e soprattutto ridiventa goleador. Due reti alla Spagna, una alle Ali Stars: Zoff stravede per lui, non perde occasione per esaltarne le doti di attaccante di rapina. E Inzaghi ricambia così: «Il rapporto con la Nazionale è molto positivo. Ho sempre sognato di indossare quella maglia e di avere sulla schiena il numero nove. Fin dal primo giorno di ritiro entro in un clima diverso, vivo nell'attesa di scendere in campo e di sentire l'inno di Mameli. Che poi riesca anche a segnare delle belle reti è un qualcosa in più». Quel gol a Pagliuca ha il marchio della spensieratezza. Inzaghi ammette: «C'erano tutte le premesse per disputare una partita diversa dal solito. C'erano dall'altra parte grandi campioni che ti stimolavano, tutti badavano più a cercare la giocata spettacolare che alla tattica. Così anch'io mi sono esaltato, ho chiesto la palla ad Albertini e ho segnato un gol davvero spettacolare». La speranza di Lippi è che Pippo si sia sbloccato e che da domenica riprenda confidenza con il gol anche nella Juve. Con la maglia bianconera non segna dal 1° novembre (doppietta alla Samp) e da quando ha perso Del Piero è stato costretto a lottare da solo contro le difese avversarie. Ora ha trovato in Amoruso una valida spalla e qualcosa può cambiare. Come dice Lippi, Inzaghi è «un animale da gol» ma in quanto tale ha bisogno di avere chi gli offre a getto continuo l'opportunità di segnare. E oggi nella Juve capita di rado che lo assistano a dovere. Tuttavia Inzaghi, che nei giorni scorsi ha lamentato la mancanza di cross da fondo campo, è molto realista: «Non mi sento abbando¬ nato e Lippi sa che ho bisogno di un aiuto, infatti appena Amoruso è stato bene l'ha mandato in campo. Questo non è il momento di patire, ma di reagire. Comunque non potrei accusare nessuno, perché se l'anno scorso ho segnato tanto è per merito dei compagni. E' ovvio che ci troviamo in una situazione delicata, in cui ci riesce quasi nulla di ciò che sappiamo fare. Ma sono ottimista per natura e dico che passerà tutto. Alla fine la Juve sarà sempre nel posto che le spetta e quindi anche per me verranno giorni migliori». Mentre si cerca di mettere un freno alla crisi di risultati, la Juve pensa già ad organizzare il dopo Lippi. In attesa di Ancelotti, tecnico candidato alla scomoda sostituzione di Marcello, Moggi sonda il mercato per trovare un attaccante pronto-uso gradito anche ad Ancelotti, che pare non straveda, invece, per Inzaghi. Pippo si chiama fuori: «Non metto lingua in questi problemi. Ma penso a Davids che l'anno scorso è stato decisivo e spero che la Juve abbia ancora la mano febee». Così tornano le voci della partenza del centravanti a fine stagione. Pippo nega che fra lui e il futuro allenatore ci sia incompatibibtà: «Sono pettegolezzi che vanno chiariti. Non sono andato a Parma non perché Ancelotti non mi voleva, ma perché avevo la concorrenza di Chiesa e Crespo e non mi andava di giocarmi il posto ogni settimana. Tant'è vero che nel libro sulla mia carriera, Ancelotti ha detto cose carine sul mio conto, spiegando semplicemente che non si aspettava che diventassi così importante». Ma al buon Carletto che sta studiando da bianconero regala comunque un confetto al veleno: «In ogni caso, se arriverà, la mia conferma non dipenderà soltanto da lui. Ho un contratto lunghissimo, deciderà la società». Fabio Vergnano LA STAMPA SPORT ato e crede in un fu

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