Golden Globe: Truman batte Ryan di Lorenzo Soria
Golden Globe: Truman batte Ryan Hollywood: i giornalisti stranieri hanno scelto le cinquine considerate la più seria indicazione per gli Oscar Golden Globe: Truman batte Ryan Sei candidature per il film di Weir, cinque a Spielberg LOS ANGELES. Hollywood si è svegliata presto ieri mattina per apprendere e discutere i risultati delle nomination ai Golden Globe. La Hollywood Foreign Press, l'associazione che elargisce i premi, è composta da appena 82 giornalisti stranieri, ma i Globe sono diventati l'indice più affidabile di ciò che avverrà la notte che conta veramente, quella degli Oscar. E allora, in quest'anno di incertezza, emergono da ieri due film che a fine marzo saranno sicuramente i contendenti più forti: «Salvate il soldato Ryan» e «The Truman Show». Scelte abbastanza scontate, ma nella cmqjuina dei film nominati ci sono alcune sorprese: «Elizabeth», ventesimo ritratto per lo schermo della regina Elisabetta; «Gods and Monsters», la storia di James Whale, regista apertamente gay della Hollywood dei tempi d'oro; e il film di Robert Redford, «L'uomo che sussurrava ai cavalli». A differenza degli Oscar, i Globe dividono le statuette in due categorie: dramma e commedia. E qui i candi¬ dati sono i seguenti: «La maschera di Zorro», «Patch Adams», «Tutti pazzi per Mary», «Stili Crazy», la satira politica di Warren Beatty, «Bulworth», e «Shakespeare in love», una commedia inglese che ci mostra Shakespeare in crisi perché non trova la musa ispiratrice. Tra i film stranieri, i cinque candidati sono invece il danese «Festen», l'olandese «The Polish Bride», lo spagnolo-argentino «Tango», il film di John Sayles «Hombres Armados» e «Central do Brasil», che porta a casa una seconda nomination per l'interpretazione di Fernanda Montenegro. E «La vita è bella»? Il film di Roberto Benigni esce a mani vuote, il risultato di una questione di regolamento. E così, per quanto riguarda i Golden Globe, l'onore dell'Italia è nelle mani di Andrea Bocelli e di Tony Renis, per avere cantato, con la Dion, «Prayer». Esclusa, la Miramax intende spingere «La vita è bella» in tutte le altre categorie: miglior firn, miglior sceneggiatura, miglior colonna mu¬ sicale, miglior regia e, naturalmente, migliore attore e attrice. Vediamo, dunque, stando alle nominations di ieri, quali potrebbero essere i rivali di Benigni e di Nicoletta Braschi. Nella categoria dramma, tra gli attori troviamo Jim Carrey («Truman show»), Tom Hanks («Soldato Ryan»), Ian McKellen («Gods and Monsters») e due sorprese: Stephen Fry per «Wilde» e Nick Nolte per «Affliction». I cinque candidati nella categoria commedia saranno invece: Robin Williams («Patch Adams»), Michael Caine («Little Voice»), Antonio Banderas («La maschera di Zorro»), John Travolta («Primary Colore») e Warren Beatty («Bulworth»). Tra le attrici, le due favorite sono a questo punto Cate Blanchet per il suo ritratto della regina Elisabetta e la Montenegro per «Central do Brasil». A completare la cinquina, Susan Sarandon per il melodrammatico «Stepmom», Emily Watson per «Hilary and Jackie» e la solita Meryl Streep, quest'anno per «One trae thing». E per le interpretazioni comiche? Ecco Cameron Diaz («Tutti pazzi per Mary»), Gwyneth Paltrow («Shakespeare in love»), Christina Ricci («The Opposite of Sex»), Meg Ryan («You've got mail») e Jane Horrocks, che in a «Little voice» usa la sua voce per imitare Judy Garland, Billie Holliday e Marilyn Monroe. Come in ogni premiazione che si rispetti, le nominations per i Golden Globe lasciano l'inevitabile strascico di delusi: tra gli altri, «Beloved», «A thin red line» e «Il principe d'Egitto», il film che doveva segnare il passaggio all'età adulta dei cartoni animati. Ma c'è ancora speranza: le nomination per gli Oscar verranno annunciate solo il 9 febbraio e le grande notte delle stelle verrà celebrata il 21 marzo. Lorenzo Soria Jim Carrey in una scena di «The Truman Show» il film di Peter Weir
Luoghi citati: Egitto, Hollywood, Italia, Los Angeles, Montenegro
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