Una rovina italiana di Marco Neirotti

Una rovina italiana Una rovina italiana Morti in un anno: 1153 miliardi spesi: 7000 Don Ciotti «INCOMINCIAI sniffando nel weekend, con I gli amici, all'ultimo anno di college. ContiI nuai nei primi mesi di lavoro. Ero un giovaI ne manager, pieno di tensioni: il sabato e la AJ domenica mi rilassavo così. Qualche volta la fumavo. La provai in vena. Sul lavoro andava tutto bene, come due vite separate. Ho incominciato a bucare, sempre meno saltuariamente. E mi sono rovinato. Tanti miei colleghi sono su questa via». E' il racconto di un giovane in carriera nella City londinese, appena pubblicato dal Financial Times. Compie cent'anni l'eroina. E se anche tanti suoi fedeli se ne sono liberati e altri ne sono stati uccisi, nuovi vengono, seppure diversi fra loro e dai precedenti. E' l'eroina «occulta», più volte segnalata come forma di disagio pericoloso da Luigi Ciotti. In questo decennio si sono modificati il mercato, i consumatori e le richieste d'aiuto. Si parla, per le droghe in generale, di un fatturato annuo di 7 mila miliardi in Italia: è vero che l'ecstasy ha sempre più clienti, ma è altrettanto vero che proprio l'ecstasy - che per principi chimici ed effetti ne è l'opposto - alimenta un uso di ritorno dell'eroina. Erano gli Anni '70 quando il problema droga si fece pesante. Lo stereotipo era quello del giovane devastato che si sbatteva nelle strade. C'è tuttora una parte di poveracci ciondolanti o violenti, ma i modelli di consumo si sono mescolati, creando uno scenario eterogeneo, in continuo mutamento, con passaggi costanti da una sostanza all'altra, con cocktail (che comprendono anche l'alcol) a volte capaci di effetti psichiatrici devastanti. In «Cara» droga di Susanna Lavazza (appena pubblicato da Franco Angeli) si leggono cifre e analisi impressionanti. Sono in trattamento nei Sert (i servizi pubblici) circa 116 mila eroinomani e una ricerca dell'Università di Tor Vergata parla di un sommerso di circa 250 mila soggetti. Tutta queste gente non si trascina sui marciapiedi, molti conducono una vita parzialmente regolare, tentano di conciliare sballo da weekend e vita da ufficio. Ma all'eroina si avvicinano altri: sono i consumatori di ecstasy da discoteca, calcolati in circa 450 mila. L'ecstasy (inventata nel 1912 come pillola dimagrante) ha effetti simili e più potenti della cocaina. Ma quando l'effetto cessa, si accende una fase di depressione, malessere, anche dolore cui si ovvia con «caramelle» all'eroina, che hanno effetto meno intenso e meno esplosivo di un'iniezione, ma alleviano i disturbi del dopo-eccitazione. La porta verso la siringa è aperta. E fra cocaina ed eroina c'è travaso di utenti. La coca non è più «lo champagne delle droghe», destinata alle élites, ora taglia la società in modo trasversale. Di marijuana e, soprattutto, di hashish è difficile parlare. L'approccio comincia intorno ai 13-14 anni. I dati delle visite di leva dicono: su 250 mila diciottenni sottoposti a esame delle urine, metà sono positivi al test della cannabis. E i sequestri compiuti dalle forze dell'ordine parlano chiaro: da oltre 11 mila chili del '96 si è passati a più di 56 mila nel '97. Un dato deve soprattutto far riflettere, ed è quello delle overdosi: 1153 morti l'anno scorso. Oggi, farmaci antagonisti come il naltrexone e il naioxone salvano molte vite, eppure il numero dei morti è alto. Secondo gli specialisti mascherano anche suicidi pensati e organizzati. Marco Neirotti 1350.000 RE PEFACENTE i da «Cara draga», na Lavazza Franco Angeli) ,m Don Ciotti

Persone citate: Don Ciotti, Franco Angeli, Lavazza, Luigi Ciotti, Susanna Lavazza

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