La Finanza ritorna nella curia di Napoli di Fulvio Milone
La Finanza ritorna nella curia di Napoli Perquisiti gli uffici che fanno capo alla Diocesi, controllati anche i conti della Deputazione di San Gennaro La Finanza ritorna nella curia di Napoli Frode fiscale, indagine su Giordano e il direttore della Caritas NAPOLI. Alle undici e mezzo lo aspettavano in fabbrica gli operai dell'Ansaldo, per la messa prenatalizia. Più tardi avrebbe telefonato al sindaco Bassolino, per sottoporgli ancora una volta i problemi dei disoccupati che tre giorni fa hanno occupato per poche ore il Duomo. Ma non ha fatto nulla di tutto questo: il programma di lavoro del cardinale Michele Giordano è stato sconvolto improvvisamente da un nuovo terremoto giudiziario che questa volta ha colpito non solo la Curia napoletana, ma anche il vertice della Caritas italiana nella persona del suo direttore, don Elvio Damoli, sospettato di reati fiscali. I finanzieri hanno invaso per la seconda volta in quattro mesi il palazzo di largo Donnaregina per eseguire una raffica di perquisizioni: hanno visitato quasi tutti gli enti religiosi che fanno capo alla diocesi, si sono messi perfino a spulciare fra le carte della Deputazione di San Gennaro, la commissione composta da laici che si occupa dei festeggiamenti e della manutenzione della cappella del patrono di Napoli. Non basta: gli uomini della guardia di finanza hanno notificato nove avvisi di garanzia per false fatturazioni, frode fiscale e omesse dichiarazioni d'imposta firmate dai magistrati della procura della repubblica di Napoli. Il primo della lista è proprio monsignor Giordano. Nell'elenco degli indagati c'ò un nome che lascia stupefatto e incredulo chiunque sia impegnato nel mondo del volontariato laico e cattolico: è don Elvio Damoli, direttore della Caritas italiana, fino al '96 responsabile della stessa associazione a Napoli. Il suo coinvolgimento riguarda gli anni trascorsi a Napoli, in qualità di direttore della fondazione «Realizzare la Speranza» presieduta da Michele Giordano. E mentre i finanzieri rovistavano fra le carte per ordine del capo della procura, Agostino Cordova, altre perquisizioni sono state eseguite su disposizione dei magistrati di Lagonegro, in Basilicata, gli stessi che ad agosto hanno indagato Giordano e il fratello Mario Lucio per associazione a delinquere finalizza¬ ta all'usura. Questa volta l'ispezione è stata fatta in casa di monsignor Salvatore Ardesini, segretario particolare dell'arcivescovo. Ma quella che conta, per ora, è l'inchiesta più recente, quella condotta dal palazzo di giustizia di Napoli, che investe tutte le attività economiche della Curia fra il '95 e il '98. Un'indagine mastodontica, attraverso la quale i sostituti procuratori Pio Avecone e Rossella Catena, con Cordova, vogliono accertare se la chiesa napoletana abbia frodato il fisco evitando con una serie di raggiri di pagare le tasse. «E' come se si stesse procedendo ad una verifica a tappeto di una grande azienda», commentano gli investigatori. Per tutta la giornata gli uomini della guardia di finanza hanno aperto i cassetti e spalancato gli armadi di tutti gli uffici del palazzo, mentre i loro colleghi perquisivano la casa del cardinale a Sant'Arcangelo, in Basilicata. Cercavano documenti, fatture, floppy-disk, tutto ciò che riguarda le attività economiche della diocesi come l'acquisto di azioni societarie, la gestione dell'otto per mille, i pagamenti per i lavori di ristrutturazione eseguiti negli stabili di proprietà della Curia, la cessione e gli affitti di edifici ed appartamenti. Sì, perché nel mirino c'è anche e soprattutto il patrimonio immobiliare della chiesa napoletana, le cui rendite non sarebbero mai state insertite nei bilanci della diocesi né dichiarate al fisco. Se ad agosto protestò con violenza contro le perquisizioni, questa volta il cardinale Giordano si è mostrato estremamente tranquillo quando davanti a lui si è presentato un colonnello della guardia di finanza, Luigi Mamone. «Sono sereno, è andata bene - ha detto l'arcivescovo -. Ho avuto un incontro cordiale con il colonnello. La mia fiducia nella giustizia è totale». Eppure decine di finanzieri hanno rivoltato come un guanto il palazzo di largo Donnaregina, seguiti dagli sguardi preoccupati degli avvocati del cardinale, Enrico e Francesco Tuccillo. Non si sono fermati, gli uomini della finanza, neanche davanti agli uffici della Deputazione di San Gen¬ naro, che cura anche l'amministrazione dei lasciti. Il vicepresidente, il marchese Giovambattista Sersale, è uno dei destinatari degli avvisi di garanzia, anche lui sospettato di illeciti finanziari. Le indagini sui «conti» del santo hanno mandato su tutte le furie le «Parenti di San Gennaro», cioè le fedeli più anziane del patrono. «Lasciate stare il santo», ha gridato Maria Esposito, una vecchina che ogni sera si reca in Duomo per pregare. Ma c'è anche chi si mostra più prudente: «Se è stato commesso qualche abuso in nome di San Gennaro, il responsabile deve essere punito». Fulvio Milone Il cardinale: «Ho fiducia nella giustizia» Le rendite della Chiesa napoletana non sarebbero mai state inserite a bilancio né dichiarate al Fisco
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Il Governo inizia la propaganda per il prestito
- La propaganda pel Prestito Nazionale
- Roma/A 24 ore dalla sparatoria in cui Ú morto il neofascista
- Due arresti a Roma scoperto l'arsenale Nar
- Quei «portaborse» orfani di Bettino
- I i l ti ittScambio di telegrammi fra il Duce e il Gran Muftì
- Truffa atomica, allarme
- Droga, dieci arresti
- Due cugini asfissiati dal gas
- I temerari che volano sull'acqua
- Il Governo inizia la propaganda per il prestito
- Bimbo avvolto dal fuoco è salvato dalla nonna
- Roma/A 24 ore dalla sparatoria in cui Ú morto il neofascista
- La propaganda pel Prestito Nazionale
- Ma Ciano non ascoltò il suo ambasciatore
- Due arresti a Roma scoperto l'arsenale Nar
- Signora accusata di truffa alla società d'assicurazioni
- Provino mundial (21,IVI ) a Wembley per l'Italia
- Mlnghellq, il primo serial killer
- Quei «portaborse» orfani di Bettino
- 4 TERRORISTI MORTI UNO FUGGE TUTTI GLI OSTAGGI SONO VIVI ?
- La tragedia della transessuale Richards
- Ci sono 130 mila siciliani, 100 mila calabresi, 80 mila campani e abruzzesi
- Forse altri quattro ufficiali coinvolti nella "trama nera,,
- I rigori sono fatali alla Juve decimata
- Due gocce di sangue possono fare piena luce sull'omicidio
- Iniziato il processo per i «balletti verdi»
- Polonghera, Sommariva, Montafia e Cuneo piangono quattro giovani coppie di sposi morti nell'incendio
- Carabiniere tenta di disarmare una guardia: entrambi feriti
- Alberto Talegalli e due amici uccisi nell'auto che si schianta contro la spalletta d'un ponte
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy