«Dipendente da risarcire anche se cade in bagno» di R. Cri.

«Dipendente da risarcire anche se cade in bagno» La Cassazione respinge un ricorso dell'Inail «Dipendente da risarcire anche se cade in bagno» ROMA. Impiegati e operai possono andare tranquilli, e soprattutto tutelati, nei bagni dei posti di lavoro: da ieri, infatti, saranno considerati incidenti lavorativi, e pertanto l'Inail li dovrà risarcire, arche quelli che avvengono nei gabinetti di fabbriche e uffici, vittime i lavoratori che incappano in cadute mentre si accingono a soddisfare i bisogni fisiologici. Lo ha stabilito la Cassazione che ha riconosciuto come rischio professionale, collegato alla sua attività di operaia, l'incidente di Isabella C, slittata sulle piastrelle del bagno di un'industria di Pistoia, a causa dell'acqua fuoriuscita da un termosifone. La Corte ha respinto la tesi dell'Istituto nazionale che assicura gli incidenti sul lavoro, volta a sostenere che i rischi connessi con l'andare nel bagno aziendale hanno a che fare con la vita quotidiana e non con quella professionale, e pertanto i danni non vanno risarciti. Per i giudici come «occasione di lavoro devono intendersi tutte le condizioni, comprese quelle ambientali, in cui l'attività produttiva si svolge e nella quale è imminente il rischio di danno per il dipendente, sia che provenga dall'apparato produttivo, sia che dipenda da fatti e situazioni proprie e ineludibili del lavoratore». Tra queste rientrano i naturali bisogni. Il bisogno di fare la pipi non è un'esigenza voluttuaria, ma un bisogno ineludibile, anche per i lavoratori dipendenti. E se il bagno dell'azienda, dove il dipendente deve recarsi, ha un pavimento talmente scivoloso da far cadere l'impiegato, non può che trattarsi di infortunio sul lavoro, da risarcire. Nel caso specifico, poi, non si può neanche trattare di «rischio elettivo» assunto dal lavoratore, visto che l'azione compiuta dalla dipendente va rapportata «a un naturale bisogno fisiologico non riconducibile a una arbitraria scelta della stessa». Scelta «non eludibile al di fuori dei servizi predisposti nello stabilimento», [r. cri.]

Persone citate: Isabella C

Luoghi citati: Pistoia, Roma