Lavoro, Natale di rabbia a Napoli

Lavoro, Natale di rabbia a Napoli E ora anche la rivolta degli ambulanti minaccia di vanificare il boom del turismo Lavoro, Natale di rabbia a Napoli Scontri disoccupati-polizia nelle vie dello shopping NAPOLI. Negozi addobbati a festa, strade affollate per lo shopping, dovunque frotte di turisti (che da anni non si vedevano così numerosi). Ma anche cassonetti incendiati, poliziotti in assetto antisommossa, lancio di lacrimogeni, fuggi fuggi generale. E' un Natale a due facce quello che si sta annunciando a Napoli dove la rabbia dei disoccupati e dei precari stride con il clima di festa e mette a nudo i problemi irrisolti di una città sempre in bilico tra desiderio di rinascita e disagio sociale. In questi ultimi giorni è stata un'autentica escalation della protesta che ha puntato soprattutto sul centro storico, sulle strade di recent° restituite alla vivibilità da una sapiente opera di maquillage. Gli ultimi incidenti mercoledì sera, quando una manifestazione di disoccupati aderenti al «Coordinamento di lotta per il lavoro», che raduna alcuni gruppi di sinistra, è sfociata in scontri con la polizia: il corteo, composto da circa 400 persone, ha provato a sfondare lo sbarramento delle forze dell'ordine per entrare nella centralissima via Toledo. I manifestanti hanno lanciato sassi contro gli agenti che hanno risposto con i lacrimogeni. Mentre i passanti scappavano impauriti e le saracinesche dei negozi si abbassavano per evitare guai peggiori, i disoccupati si sono sciolti in piccoli gruppi abbandonandosi a improvvise sortite lungo le strade adiacenti della «city» dove sono stati incendiati cassonetti e la spazzatura è stata riversata in strada. L'ultimo atto di una tre giorni assai difficile sotto il profilo dell'ordine pubblico, cominciata lunedi sera con il lancio di una bottiglia molotov contro l'edifi¬ cio al centro direzionale che ospita gli uffici del Consiglio regionale. Tutto lascia credere che l'azione sia da attribuire a frange estreme dei movimenti di lotta. Il giorno successivo circa 200 aderenti ai movimenti di «Alternativa popolare per il lavoro» e «Unione disoccupati napoletani» hanno occupato il duomo. Non è la prima volta che i disoccupati scelgono la cattedrale per dare risonanza alla protesta, ma in questa occasione l'iniziativa ha avuto breve durata: dopo circa tre ore i senza lavoro hanno lasciato la chiesa e l'indomani una delegazione è stata ricevuta dal cardinale Michele Giordano. E mentre si è in attesa delle nuove mosse dei disoccupati e dei lavoratori socialmente utili, all'orizzonte si profila un'altra grana: la protesta dei venditori ambulanti dopo che il Comune ha deciso di sgomberare dalle bancarelle piazza San Domenico maggiore. L'amministrazione ha individuato in piazzetta Banchi Nuovi il luogo dove trasferire gli ambulanti ma la zo¬ na, sia pure all'interno del centro storico, non è attraversata dai flussi turistici e i venditori temono una caduta verticale degli affari. Così dopo aver occupato per alcuni giorni la piazza, fronteggiati dalla polizia che ha tentato una mediazione non coronata da successo, gli ambulanti hanno annunciato per domani l'occupazione dei decumani, le strette strade del centro antico che ricalcano il perimetro della Neapolis greca, a pochi passi da San Gregorio armeno, la via dei presepi, dove si è dovuto ricorrere perfino al senso unico pedonale per impedire che l'invasione dei visitatori paralizzasse il passeggio. L'iniziativa degli ambulanti minaccia dunque di creare un autentico caos in considerazione del forte afflusso di turisti previsto per il fine settimana. I venditori sono in gran parte abusivi e la storia rischia di diventare di competenza del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. Enzo La Penna Il sindaco di Napoli Antonio Bassolino

Persone citate: Antonio Bassolino, Enzo La Penna, Michele Giordano

Luoghi citati: Napoli, San Gregorio