La Lega Araba

La Lega Araba La Lega Araba «D'accordo con Vltalia» ROMA. «Plaudiamo al Clinton che è andato a Gaza da Arafat, non a quello che bombarda l'Iraq, un paese arabo». Così il segretario generale della Lega Araba, Esmat Abdel Meguid, ha riassunto a Villa Savoia lo stato attuale delle relazioni fra «gli Stati Uniti e la nazione araba, che si estende compatta dall'Atlantico al Golfo Persico». Abdel Meguid si è incontrato ieri con il ministro degli Esteri, Lamberto Dini, e sarà oggi ricevuto in Vaticano da Giovanni Paolo II. Lunedì prossimo al Cairo la Lega Araba si riunirà, su richiesta irachena, per affrontare la nuova guerra nel Golfo ma Abdel Meguid già anticipa umori e posizioni «comuni a tutti gli arabi, uniti dalla lingua e dalla storia»: «Noi riteniamo che singoli Stati, come la Gran Bretagna o gli Stati Uniti, non possono sostituirsi alle Nazioni Unite. Non possono essere loro a decidere chi attaccare e come». Per questo Meguid ha detto di «condividere la posizione del governo italiano» anche sulla «richiesta a Bagdad di ottemperare alle risoluzione dell'Onu» e sulla necessità «di far venir meno le sanzioni che affliggono il popolo iracheno». Per quanto riguarda la genesi del nuovo conflitto Meguid non ha dubbi e punta l'indice contro il capo degli ispettori dell'Onu, Richard Butler: «E' stato lui a redigere il rapporto sulla base del quale Usa e inglesi hanno attaccato. E' un uomo di parte, fazioso e inaffidabile. Lo dissi già un anno fa a Kofi Annan, all'indomani di una sua dichiarazione infondata su una minaccia missilistica irachena contro la città di Tel Aviv». Durante i colloqui con Dini è stato affrontato anche il tema dei rapporti con la Libia e gli sviluppi del caso-Lockerbie. [m. mo.) Esmat Abdel Meguid