Gli italiani

Gli italiani Gli italiani Una decina resta a Baghdad BAGHDAD. Sono ancora «una decina in tutto» e «stanno bene» gli italiani rimasti a Baghdad da quando, la scorsa notte, le forze americane e britanniche hanno sferrato i loro primi attacchi. Lo ha confermato una fonte della rappresentanza d'interessi italiana nella capitale irachena guidata dal consigliere d'ambasciata Cesare Maria Ragaglini. Nella sede diplomatica, oltre al personale locale, sono rimasti due funzionari e due carabinieri addetti alla sicurezza. Ieri mattina una dozzina di | italiani, tra cui quattro dipen! denti della «Ansaldo», hanno la; sciato Baghdad diretti ad AmJ man dove sono arrivati nella i tarda serata. Quelli che sono ri! masti hanno invece trascorso j un'altra giornata di apparente I calma nella capitale irachena si1 no al pomeriggio quando, ai primi allarmi delle sirene, sono 1 rientrati nelle proprie abitazioni o in albergo. A Baghdad si trovano casualmente anche un operatore e un regista della «Promovideo» di Perugia. Alloggiati all'hotel Rashid i due - Francesco Bistocchi, 40 anni, e il francese Jean-Marie Benjamin, 52 anni - si trovavano in Iraq da una ventina di giorni per completare un documentario sulla situazione del Paese e, in particolare, sulle conseguenze dell'embargo. Avrebbero dovuto raggiungere ieri Amman e da li ritornare in Italia. Secondo un sondaggio condotto dall'Abacus il 58 per cento degli italiani non condivide l'attacco anglo-americano contro l'Iraq. Dalla stessa ricerca viene messo in luce che il 69% del campione è solidale con la posizione italiana che ha chiesto la cessazione delle attività militari contro l'Iraq e una ripresa della diplomazia. Infatti la fiducia in queste situazioni per far rispettare il diritto internazionale va soprattutto all'Onu (34%), e all'Unione europea (21%). E di conseguenza il 59% contesta anche il fatto che gli Stati Uniti abbiano l'autorità legale per attaccare l'Iraq senza un mandato ufficiale delle Nazione Unite. Gli italiani interpellati però sollevano in maggioranza (47%) Clinton dal sospetto che l'attacco serva a sviare l'attenzione dall'incriminazione, anche se il 37% è di idea contraria. [Ansa]

Persone citate: Cesare Maria Ragaglini, Clinton, Marie Benjamin