Gemina si ritira dalla Snia di Ugo Bertone

Gemina si ritira dalla Snia Il 27 novembre è stata liquidata la quota ancora in portafoglio Gemina si ritira dalla Snia Giribaldi e Valetto al 30% MILANO. Snia addio. Ieri si è saputo dal bollettino Consob che la Gemina, la finanziaria guidata da Cesare Romiti, ha ormai ceduto tutte le azioni Snia in portafoglio. La notizia è stata confermata, senza alcun commento, da ambienti vicini alla finanziaria. La ritirata dalla società, dove Cesare Romiti fece il suo vero tirocinio da manager, era iniziata a fine settembre quando lo stesso Romiti, vicepresidente in Snia, aveva annunciato di aver ridotto sotto il 2% la quota (pari al 3% circa) acquisita all'epoca dell'offerta di vendita da parte della Fiat. Romiti aveva giustificato la cessione con l'arrivo di Luigi Giribaldi, l'ex proprietario della Traco che aveva avviato la sua scalata alla «public company» scaturita dalla vendita Fiat. «Non è mia intenzione giocare con il nuovo azionista», aveva commentato il presidente della Rizzoli, sottolineando che, da quel momento, la Snia non era più una partecipazione strategica della Gemina. Ieri, infine, l'ultimo annuncio: il 27 novembre scorso la finanziaria aveva liquidato il pacchetto restante di Snia, attorno all'uno e mezzo circa. Una notizia che ha colto di sorpresa il fronte avversario, tutt'altro che convinto che l'uscita di Gemina da Snia segni, una volta per tutte, la fine del- l'interesse di Romiti per la società. La Borsa, dopo il violento scossone della vigilia, quando il titolo aveva perduto poco meno del 5%, non ha subito nuove erosioni, registrando anzi un rimbalzo nelle ultime battute. Il presidente della Rizzoli, del resto, non ha ancora confermato la decisione di dimettersi dal consiglio di amministrazione anche se non è certo casuale la sua assenza dalla riunione di martedì scorso, quando si è preso atto delle dimissioni, già annunciate di Pietro Marzotto. Il caso ha voluto che, sempre ieri, il bollettino Consob registrasse un'altra novità in casa Snia: la crescita al 7% del pacchetto controllato da Cornelio Valetto, l'imprenditore pie¬ montese che ha affiancato Giribaldi nell'operazione Snia, più che convinto che la società, a questi prezzi, possa rappresentare un'ottima occasione industriale, e non solo finanziaria. Ormai il duo Giribaldi-Valetto controlla poco meno del 30% della holding chimica e farmaceutica da cui dipende, tra l'altro, il controllo di asset più che appetibili, a partire dalla Sorin fino alle centrali elettriche controllate dalla Caffaro. Si tratta di una soglia difficilmente superabile (oltre, infatti, scatta la soglia dell'Opa) ma più che sufficiente per chiedere una consistente rappresentanza in consiglio di amministrazione. E' ormai certo che nella squadra che l'accoppiata pie¬ montese proporrà ci sarà Riccardo Ruggeri, ex amministratore delegato della New Holland, da tempo uno dei consulenti più ascoltati dal finanziere monegasco. Ma le proposte non finiranno certo qui. Ieri la notizia dell'uscita di Gemina ha sorpreso Giribaldi proprio in una delle riunioni per definire la squadra. L'impressione, a questo punto, è che l'avventura nata a Montecarlo con l'obiettivo di fare un buon investimento finanziario, si stia ormai trasformando in ben altra, e più impegnativa cosa. Ma Giribaldi e Valetto non sono tipi da spaventarsi... Ugo Bertone Cesare Romiti

Luoghi citati: Milano, Montecarlo