Patto sociale, parte la trattativa non stop
Patto sociale, parte la trattativa non stop Oggi alle 11 il vertice con il governo Patto sociale, parte la trattativa non stop Bassanini: si possono accogliere tutte le correzioni al documento ROMA. Meno Irpef sui lavoratori, più sgravi contributivi alle imprese, nuovi assetti contrattuali: è l'equazione centrale del patto per il lavoro. Se questa mattina si trova l'impostazione, con il governo a far da mediatore tra industriali e sindacati, si può risolvere entro Natale. Ieri ò stato un giorno di consultazioni senza tregua sulla bozza consegnata dal vicepresidente del Consiglio Mattarella alle 32 organizzazioni che hanno firmato l'accordo del '93. In serata, sono state restituite a Palazzo Chigi le osservazioni. E le correzioni apportate dalle parti sociali al documento «sono in massima parte accoglibili», ha già commentato il sottosegretario alla Presidenza Franco Bassanini. Oggi alle 11 è in programma la riunione plenaria per la verifica: il governo ha pronta la sua risoluzione, ma non intende sbilanciarsi per non influenzare il dibattito industrialisindacati. Gli industriali insistono particolarmente, oltre che sugli sgravi, sulle nuove regole per i contratti. Il vicepresidente di Confindustria Carlo Callieri ha puntualizzato da Bologna che un accordo entro Natale (magari parziale), si può trovare, ma che il patto deve dare più spazio ai problemi dell'occupazione nel Sud, integrando impegno della pubblica amministrazione, strumenti legislativi e operatività delle infrastrutture, e assicurando sicurezza e ordine pub¬ blico. I sindacati confederali assicurano che sulla riforma della contrattazione è possibile trovare una soluzione unitaria. Sergio D'Antoni, appena confermato alla segretria generale della Cisl fino al 2003, garantisce che non ci saranno divisioni: «Per noi ò importantissimo realizzare il patto sociale. Sulla riforma della contrattazione ci sono fra Cgil Cisl e Uil sensibilità diverse, ma tutti i problemi sono superabili, e si potrà trovare una soluzione unitaria se nessuno solleverà questioni di principio». Diverso il discorso se, spiega D'Antoni, i punti di sofferenza l'ossero altri, come il costo del lavoro «una questione che ha aperto il governo e adesso la deve chiudere in qualche modo». La possibilità di ridurre il costo del lavoro di tre punti in 3-4 anni, prosegue, è legata alla concessione di analoghi vantaggi: «Noi spiega D'Antoni - chiediamo che sia garantito il mantenimento di assegni familiari e maternità, e che siano estesi a tutti. Inoltre deve essere ridotta al 27% l'Irpef per il lavoro dipendente». E Pietro Larizza, numero uno della Uil, vuole l'accordo entro Capodanno per fissare un punto «fermo di stabilità almeno un minuto prima dell'avvio ufficiale dell'Euro». Ma conferma il «no» secco a Confindustria sul superamento dei due livelli contrattuali. [r. e. s.]
Persone citate: Bassanini, Carlo Callieri, D'antoni, Franco Bassanini, Mattarella, Pietro Larizza, Sergio D'antoni
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