«Esperimento illecito» di Piero Bianucci
«Esperimento illecito» «Esperimento illecito» «In Europa la legge lo proibisce» FROMA RANCESCO D'Agostino, presidente del Comitato nazionale per la biootica, sta organizzando per domani mattina, a Roma, una conferenza stampa sull'esperimento di clonazione umana annunciato dai ricercatori di Seul. «Tra poco - dice - avrò informazioni più complete. Ma l'in da ora vorrei invitare alla prudenza. Prima di ritenere attendibile la notizia occorrono verifiche. Vorrei leggere una pubblicazione scientifica. Il fatto che questi ricercatori abbiano rilasciato dichiarazioni prima di pubblicare i risultati non depone certo a favore della credibilità dell'annuncio. Fino a quando non ci saranno pubblicazioni ed esperimenti replicati, lo scetticismo è d'obbligo. E questa non è una considerazione bioetica: è un discorso che che precede qualsiasi tipo di valutazione». Ammettiamo che la notizia abbia fondamento: come giudica l'esperimento? «Non importa la mia valutazione: su questo tema gli studiosi di bioetica si sono già espressi a livello europeo, e la Convenzione europea di bioctica, condivisa dall'Italia, afferma che non è lecito creare embrioni con il solo fine della sperimentazione. Ora, stando alle notizie diffuse dalle agenzie, i ricercatori di Seul avrebbero clonato una persona umana trasferendo in un ovulo il patrimonio genetico di una cellula somatica, avrebbero assistito alle duplicazioni cellulari che danno origine all'embrione e a questo punto avrebbero volontariamente interrotto l'esperimento. Tutto ciò viola le norme che in Europa abbiamo scelto di darci». Ci sono differenze tra laici e credenti riguardo alla sperimentazione su embrioni? «La creazione di embrioni con finalità sperimentali è respinta anche dai laici indipendentemente dallo statuto dell'embrione che si ritenga valido. Certo chi, per motivi religiosi, ritiene che l'embrione sia una persona in potenza e che come tale vada tutelato, avrà ima ragione in più per respingerò queste ricerche e non potrà accettare la clonazione umana neppure al fine di salvare un'altra vita». Perché lei è così diffidente verso le affermazioni dei ricercatori coreani? «Vede, esistono molti dubbi persino sull'autenticità della clonazione della pecora Dolly al Roslin Institute. L'esperimento finora non è stato replicato e il suo autore, Wilmut, dice di voler cambiare settore di ricerca. Dolly è nata da ima cellula congelata: manca la donatrice, e quindi non si può dimostrare che si sia trattato di autentica clonazione da una cellula somatica. Clonare partendo da cellule embrionali è abbastanza facile: da un embrione di topo farne altri 8 o 20 è alla nostra portata. Ma clonare trasferendo in un ovulo svuotato del suo Dna il nucleo di una cellula matura è ben altra cosa. E farlo sull'uomo è molto più difficile che farlo su una pecora. Vittorio Sgaramella ha messo in dubbio su Nature l'esperimento di Wilmut e non ha avuto risposte soddisfacenti». Per superare i problemi bioetici legati alla manipolazione di embrioni come se fossero semplice materiale da laboratorio, non si potrebbero trovare altre soluzioni, ad esempio fabbricando organi a partire da cellule staminali del cordone ombelicale? «Quella del cordone ombelicale è una via molto interessante. Ma si può puntare più in alto. La vera sfida non è la clonazione dell'uomo per ricavarne ima fabbrica di organi. La vera sfida è coltivare un organo a partire da una cellula dell'organo stesso di cui si ha bisogno, come già si fa per la pelle. Questo sì sarebbe im traguardo di grande valore scientifico, e non porrebbe problemi etici». Piero Bianucci
Persone citate: D'agostino, Vittorio Sgaramella, Wilmut
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