«Mancano le prove» di Fabio Galvano

«Mancano le prove» «Mancano le prove» «Si sono fermati troppo presto» TLONDRA UTTO è possibile, ma noi non crediamo che i ricercatori coreani abbiano fatto quello che dicono di avere fatto». Harry Griffin, vicedirettore scientifico del Roslin Institute presso Edimburgo, dove è stata clonata la pecora Dolly e dove sono in stadio avanzato le ricerche volte a tentare un giorno la clonazione umana limitata a fini terapeutici, dice senza mezzi termini che la notizia proveniente da Seul lo lascia scettico. Niente cloni coreani, quindi? «Le scarne notizie disponibili dicono che quell'esperimento è stato bloccato quando l'embrione si è diviso in quattro cellule. Ebbene, l'ovulo fertilizzato supera le prime divisioni cellulari - le prime tre, nel caso dell'uomo - grazie a una sorta di "pilota automatico" che ne gestisce l'evoluzione. Soltanto quando ha raggiunto le 8 cellule è il nucleo delle cellule stesse ad assumere il controllo del successivo sviluppo dell'embrione. Fermando l'esperimento dove dicono di averlo fermato, gli studiosi coreani non sono in grado di fornire alcuna prova, né di avere la minima indicazione, che il nucleo trasferito sia stato "riprogrammato" con successo». Il professor Lee Bo-yon afferma che comunque il suo è soltanto il secondo esperimento, che il primo l'avete già affrontato voi al Roslin. «No, assolutamente no. E' un'affermazione del tutto infondata. Noi non abbiamo mai fatto nulla del genere. Anche perché in Gran Bretagna qualsiasi esperimento di clonazione umana è del tutto illegale: non abbiamo mai svolto esperimenti di clonazione umana». Ma siete pronti a farlo, non appena la raccomandazione favorevole dell'Autorità per la Fertilizzazione Umana, espressa nei giorni scorsi, sarà accolta dal governo. «Ci vorrà tempo prima di un via ufficiale. E noi, comunque, non siamo pronti. Per il mo¬ mento stiamo discutendo le possibilità con vari partner scientifici e commerciali. Per poter svolgere esperimenti di quel genere dobbiamo essere in grado di dimostrare all'Autorità che i nostri progetti fanno parte di un programma scientifico in grado di accrescere le conoscenze nel settore della clonazione vista come mezzo per sviluppare, con una terapia cellulare, nuove cure di tessuti danneggiati o malati. In nessun momento sarà possibile impiantare un embrione clonato nell'utero materno». I coreani affermano di aver utilizzato una tecnica diversa dalla vostra, che consiste nel fondere con una scarica elettrica il nucleo della clonazione all'ovulo: di avere cioè fatto ricorso alla cosiddetta «tecnica di Honolulu», con cui all'università delle Hawaii si sono clonati topolini favorendo la fusione con metodi chimici. «Ci sono in effetti grandi diversità fra i due sistemi. Nelle Hawaii hanno rimosso il nucleo dalla cellula e l'hanno poi inserito nell'ovulo facendogli credere alla fertilizzazione avvenuta con una reazione a base di soluzioni saline e stronzio. Quando fu annunciata quella clonazione, si sottolineò con insistenza un tasso di successo in apparenza molto superiore al nostro: affermazione da prendere con un pizzico di sale, perché differenti specie animali reagiscono in tempi e in modi differenti. Quello che è chiaro è che ciascuno dei protagonisti di queste ricerche deve cercare di giocare tutte le carte a sua disposizione per attirare maggiori investimenti nelle proprie ricerche». Mentono, allora, da Seul? «A tanto non mi spingo. Quello che hanno fatto forse è vero, ma la loro interpretazione dei risultati non tiene». Fabio Galvano

Persone citate: Harry Griffin

Luoghi citati: Edimburgo, Gran Bretagna, Hawaii, Honolulu