Udine laureata a pieni voti di Aldo Cazzullo
Udine laureata a pieni voti Studio sul sistema universitario italiano. Fanalino di coda Messina Udine laureata a pieni voti Trova lavoro il 73per cento degli studenti ROMA. I! Nord-Est dà lezione di università. Chi cerca una laurea «pesante», che apra facilmente la strada al lavoro, consideri di iscriverei a Udine. Il 73,5% dei laureati ha trovato un lavoro entro un anno dalla tesi: percentuale che sale al 75% per i laureati in Lettere e all'86,4% per quelli in Economia. Al secondo posto l'altra università del Friuli-Venezia Giulia, quella di Trieste, dove i risultati sono inferiori come media - il 59,4% dei giovani trova lavoro entro un anno dalla laurea -, ma superiori in alcune facoltà: tra i neo-ingegneri gli occupati sono nove su dieci. Drammatico il divario con Messina, dove l'indice di occupazione crolla al 30%. Sono i risultati dell'indagine dell'Osservatorio statistico dell'università di Bologna e di Almalaurea, la banca dati del sistema universitario italiano. Settemila interviste ad altrettanti laureati di nove università, e un dato (nazionale) confortante: un anno dopo la tesi, solo 26 giovani su cento stanno ancora cercando lavoro. Oltre la metà (il 52,6%) ha già un'occupazione, l'altro 20% - spesso i neo-medici - non cerca impiego perché impegnato in tirocini, praticantati, scuole di specializzazione. Soltanto il 29% degli occupati svolge un lavoro dipendente. Il 22,8 è autonomo (ma nel Centro Italia la percentuale raddoppia), il 23,2 ha un contratto a tempo determinato, gli altri hanno un contratto di formazione e lavoro o svolgono impieghi occasionali. «E' la conferma che contro la disoccupazione valgono l'istruzione e la flessibilità, in questo caso l'adattamento alle esigenze del mercato del lavoro», spiega Carlo Callieri, vicepresidente di Confindustria, che ieri mattina a Bologna ha presentato i risultati insieme con il responsabile dell'inchiesta Andrea Cammelli e il segretario della Federazione formazione e ricerca della Cgil Andrea Ranieri. «Onesto nuovo strumento di indagine - prosegue Callieri -, che non nasce da una circolare ministeriale ma da basi volontarie, servirà a verificare l'utilità della formazione e a definire meglio i curricula di insegnamento, ad esempio analizzando i giudizi degli studenti sui vari corsi». I più soddisfatti sono i laureati di facoltà scientifiche, mentre gli studenti di Psicologia, Scienze politiche, Lettere e del Dams di Bologna considerano di rado la loro occupazione corrispondente agli studi compiuti. Sono proprio gli psicologi a faticare di più per un posto: un terzo non c'è ancora riuscito a un anno dalla fine dell'università. E solo il 5% dei laureati in Scienze politiche si dichiara «pienamente soddisfatto» del lavoro. Alcuni dati, nella valutazione di Callieri, sono particolarmente inco- raggianti: i laureati che trovano più facilmente lavoro (77,4%, meglio ancora del 74,9 degli ingegneri) sono quelli in Lingue, «segno della globalizzazione e dell'apertura all'estero delle aziende italiane». C'è però una preoccupante corrispondenza tra le università che assicurano più chances di trovare lavoro e le aree forti dell'economia del Paese: l'indice passa dal 77,7% del Trentino al 12,5% della Campania, attraverso il 59% dell'Emilia, il 58,6% della Toscana e il 40,9% della Sicilia. La mobilità dei giovani laureati del Mezzogiorno è bassa, e tende ad aumentare solo nelle regioni più dinamiche come la Puglia. E sono soprattutto i ragazzi del Nord a tentare la sfida dell'estero. O a proseguire gli studi con ulteriori specializzazioni, come fa il 73% dei laureati con 110 e lode. Aldo Cazzullo ATENEI E OCCUPAZIONE Percentuale dei laureati che hanno trovato lavoro UDINE | TRIESTE| FIRENZE | bolognaj PARMA | i MODENA| i CATANIA) MESSINA! 59,4 59,2 54,4 54,4 48,6 43,1
Persone citate: Andrea Cammelli, Andrea Ranieri, Callieri, Carlo Callieri
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