Bonn
Bonn Bonn «Tribunale internazionale» BONN Joschka Fischer DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Alla Procura generale di Karlsruhe, che ha emesso due mandati di cattura nei confronti di Abdullah Ocalan, non si nasconde la sorpresa per il provvedimento preso dalla magistratura italiana: «Il mandato firmato il 19 novembre era stato ampliato e attualizzato rispetto a quello precedente. La lista dei reati per i quali si chiedeva l'arresto si era allungata», sottolinea la portavoce Elga Schubel. Come dire che se «cambio di direzione» c'è stato, a Karlsruhe, è avvenuto nella prospettiva di una «maggior durezza», che non giustificava la messa in libertà decisa ieri a Roma. «Sorpresa» anche al ministero della Giustizia, dove tuttavia si insiste: niente è cambiato, anche adesso che Ocalan è libero, l'obiettivo del governo tedesco resta «un processo davanti a un tribunale internazionale». A questo scopo, confermano al ministero degli Esteri, Bonn continuerà i contatti in corso per trovare ima «soluzione internazionale» al caso del leader curdo. Ma «tutto questo richiederà tempo, dal momento che bisognerà trovare prima di tutto un Paese disposto ad ospitare il processo, e che questo Paese ancora non c'è nonostante i numerosi contatti già avviati», ammette il portavoce del ministro Fischer. Dietro la sorpresa si cela l'imbarazzo, come ammettono slamane molti giornali. Se Ocalan è in libertà, si sottoluna infatti, la responsabilità è anche delle autorità tedesche, che dopo avere emesso due mandati di cattura hanno rimmeiato a chiedere l'estradizione del leader turco, per timore di «mettere in pericolo la pace sociale» nel Paese. «Uno dei terroristi più pericolosi del nostro tempo è tornato a piede libero perchè il resto del mondo ha lasciato l'Italia nelle peste. Neanche Bonn si è l'atta onore», commenta la «Bild Zeitung», che sul caso Ocalan registra fedelmente - fin dal suo mizio - gli umori popolari. Intanto, gli Stati Uniti si dicono «infastiditi» dalla decisione arrivata dalla Germania. «Gli Usa credono che Ocalan debba essere portato davanti alla giustizia per i crimini terroristici di cui è accusato», sostiene con l'orza il portavoce del Dipartimento di Stato, James Rubin. [e. n.] Joschka Fischer
Persone citate: Abdullah Ocalan, Elga Schubel, Fischer, James Rubin, Joschka Fischer, Ocalan
Luoghi citati: Bonn, Germania, Italia, Roma, Stati Uniti, Usa
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