Siria, Girìbaldi e Vedetta fanno rotta sul consiglio di A. Z.

Siria, Girìbaldi e Vedetta fanno rotta sul consiglio Ondata di vendite a Piazza Affari (-5,16%) Siria, Girìbaldi e Vedetta fanno rotta sul consiglio Niente di fatto nella riunione di ieri Sarà l'assemblea a rinnovare i vertici MILANO. Niente dimissioni, niente controcordate, niente ribaltoni in consiglio. Almeno per ora. Due ore di riunione, ieri mattina, e alla fine il consiglio d'amministrazione della Snia ha rinviato tutto al nuovo anno, a fine gennaio, quando i due maggiori azionisti, Luigi Giribaldi e Cornelio Valetto, hanno chiesto di convocare un'assemblea con all'ordine del giorno (oltre agli adeguamenti statutari previsti dalla legge Draghi e a un aumento di capitale da 7,5 miliardi) la nomina di nuovi consiglieri. Se ne riparlerà a fine gennaio, il 21 gennaio (prima convocazione) o più probabilmente il 28 gennaio, data della seconda convocazione assembleare. Sarà in questa sede che, deleghe alla mano, si materializzerà l'identikit azionario della Snia del dopo l'offerta pubblica che, come è noto, ha vissuto mesi di grandi cambiamenti con l'accoppiata Giribaldi-Valetto, attraverso la Banque du Gothard, arrivata a un 28% circa che a tutt'oggi risulta essere maggioranza di controllo. Una vera e propria scalata che pare aver messo fuori gioco (e irritato) l'uomo che il mercato aveva inizialmente individuato (grazie all'acquisto di un 2% attraverso la sua Gemina) come punto di riferimento inevitabile di una Snia formato public company, Cesare Romiti. Anche se, a dar credito alle voci di Piazza Affari, qualcuno ha in¬ terpretato alcuni recenti importanti acquisti di titoli Snia in Borsa come il possibile riemergere di una controcordata. Voci, forse sole fantasie, che hanno comunque creato grandi attese, ieri, nel giorno del consiglio, attorno al controllo Snia e agli uomini che avrebbero potuto scendere in pista, come nuovi consiglieri, a rappresentare questa o quella cordata. Scenari che, per ora, non si sono ancora resi espliciti con quel tanto di delusione della Borsa, e della speculazione, che ha prodotto un tonfo (-5,16%) del titolo. Tutto rinviato, si diceva, a fine gennaio, all'assemblea chiesta (a norma del codice civile e in virtù del 28% di capitale posseduto) per lettera da Giribaldi e Valetto che, da parte loro, insistono nella richiesta di avere come prima cosa propri rappresentanti in un consiglio che (per statuto) potrebbe essere elevato fino a un massimo di 15 consiglieri. Chi entrerà? E chi uscirà? Confermata, per ora, l'uscita (annunciata da mesi) di Pietro Marzotto. Non confermata quella del vicepresidente Romiti che ieri, in consiglio, non c'era. E smentita da Giribaldi l'ipotesi che sia sostituito il presidente Umberto Rosa, definito «un bravissimo manager», con Riccardo Buggeri, ex New Holland, consulente dello stesso Giribaldi che, si fa sapere, «entrerà solo in consiglio». [a. z.]

Luoghi citati: Girìbaldi, Milano, Siria