Il dopo Ruggiero divide l'Omc di Luigi Grassia

Il dopo Ruggiero divide l'Omc COMMERCIO MONDIALE Si dovrebbe decidere dopodomani ma l'accordo sembra impossibile Il dopo Ruggiero divide l'Omc Quattro candidati déboli, Usa e Ue litigano ROMA. Sono in pieno svolgimento le grandi manovre per sostituire Renato Ruggiero alla guida dell'Organizzazione del commercio mondiale. Anzi dovrebbero trovarsi a uno stadio avanzato, visto che venerdì 18 era la data fissata mesi fa per decidere. Ma non è detto che la scadenza venga rispettata. Alla poltrona punta un lotto di concorrenti che per ora somigliano a certi outsider delle Presidenziali americane, quelli che fanno passerella nelle fasi di avvio ma poi nessuno se li fila. Si allineano allo start un thailandese, un canadese, un marocchino e un neozelandese. Per verificare chi di loro abbia delle possibilità concrete bisogna aspettare di sapere come si pronunceranno i pesi massimi, Usa e Unione europea. Ma questi, a dispetto della scadenza incombente, tacciono. Dato che si profila un'altra contrapposizione fra le due sponde dell'Atlantico, da questa quaterna potrebbe uscire il candidato di compromesso che scioglie il nodo. Il mandato del direttore generale Ruggiero scade ad aprile. Non è un mistero che quattro anni fa, agli Stati Uniti la sola ipotesi di un europeo alla testa dell'Omc (senza preclusioni sulla persona) suscitava il sospetto di una gestione del commercio mondiale incline al dirigismo piuttosto che alla massima libertà degli scambi. L'operato di Ruggiero dal marzo '95 a oggi ha conquistato il consenso di tutti. Ma ora Washington si appresta a una battaglia sulle medesime posizioni di quattro anni fa, anzi più decisa perché nel frattempo l'Europa si è fatta quasi tutta socialista. Comunque gli Usa, se hanno un candidato, fino a ieri non lo avevano fatto sapere e quanto ai Quindici dell'Ue non avevano nemmeno concordato un nome fra loro. Tanto meno si è provato a cercare una soluzione comune con gli americani. Così sono stati gli altri a muoversi. Svizzera e Brasile hanno promosso la candidatura del thailandese Supachai Panitchpakdi, altri Paesi sponsorizano il marocchino Hassan Abuyoub, il canadese Roy MacLaren o il neozelandese Mike Moore. Le regole dell'Omc vogliono che la scelta sia tmanime ma se dopodomani la cosa si rivelasse impossibile alcuni Paesi terzi vorrebbero forzare la mano a Usa e Ue proponendo un'elezione a maggioranza. In tal caso sarebbe ben difficile avere una gestione autorevole come quella di Renato Ruggiero. Luigi Grassia Renato Ruggiero

Persone citate: Mike Moore, Renato Ruggiero, Roy Maclaren, Supachai Panitchpakdi

Luoghi citati: Brasile, Europa, Roma, Stati Uniti, Svizzera, Usa, Washington