Patto sociale, si parte con il piano del governo di Gian Carlo Fossi

Patto sociale, si parte con il piano del governo DOMANI Patto sociale, si parte con il piano del governo E ROMA partita ieri a Palazzo Chigi con un metodo nuovo la trattativa collegiale fra governo, sindacati e associazioni imprenditoriali per la deflazióne" dèi nuovo pa$tp sociale diretto à rilanciare sviluppo e occupazione. E per il risultato, si profilano due pos* silfflttl?'Mà&o'rtf8 compiei vo prima di Natale o subito dopo, se affiorerà il necessario consenso; un'intesa parziale prima di Natale su alcuni punti già generalmente condivisi e poi, dai primi di gennaio in avanti, un negoziato approfondito e meno stringente sulle questioni più controverse, come ad esempio la revisione del sistema contrattuale. Il via è stato dato dal vice presidente del Consiglio Mattarella, in un incontro durato poco più di un'ora, consegnando ai rappresentanti delle 32 sigle firmatarie dell'accordo del luglio '93 un documento di trentadue cartelle dattilografate che, dopo una premessa politico-economica, avanza proposte su concertazione, formazione e ricerca, linee guida sviluppo e occupazione, semplificazioni procedurali e innovazione della pubblica amministrazione. Le 32 cartelle potrebbero essere il fondamento per il primo accordo da raggiungere nel giro di pochi giorni. In esse, però, figura in bianco il capitole più spinoso della politica dei redditi e degli assetti contrattuali,, suliguale si registrano "fòrti 'contrasti non solo tra imprenditori e sindacati, ma anche tra le grandi confederazioni dei lavoratori. E in bianco anche la parte più consistente (programmi, investimenti, tempi di esecuzione) delle politiche per sviluppo e occupazione. Mattarella ha invitato le delegazioni a dare una rapida scorsa al documento; quindi, è arrivato il presidente del Consiglio D'Alema che si è soffermato sugli obiettivi e il ruolino di marcia: entro oggi le parti sociali dovranno far pervenire a Palazzo Chigi le loro osservazioni sul testo consegnato; domani, in un'altra riunione plenaria convocata per le 11, si tireranno le somme del lavoro sin qui svolto e si deciderà come proseguire sugli altri due punti controversi; se ci saranno le condizioni, si procederà verso la fase conclusiva, come si è detto, totale o parziale; altrimenti ci si prenderà il tempo necessario. E' evidente l'interesse di D'Alema a premere l'acceleratore per poter dare al Paese un segnale di serenità in vista delle prossime feste, ma il presidente si affretta a spiegare che «l'interesse del governo è più sui contenuti dell'accordo che non sui tempi». Aggiunge: «Il patto sociale è in questa fase la priorità del governo. Non abbiamo impegni per i prossimi giorni e per le prossime settimane». Peraltro, i contenuti delle 32 cartelle trovano larghe adesioni fra le parti sociali e su queste dovrebbe prevalere la volontà di andare avanti. Ecco i punti essenziali: FORMAZIONE. Il governo stanzia 600 miliardi per il '99 e 500 miliardi annui nel 2000 e nel 2001, incrementabili in relazione agli eventuali risparmi derivanti dal riordino del sistema degli incentivi. Al Fondo interprofessionale verranno trasferiti nei due anni successivi le restanti risorse provenienti dallo 0,30% sul monte salari, che sarà innalzato sue- cessivamente allo 0,50% a parità di costo del lavoro. Si prevedono l'obbligo formativo fino a 18 anni e l'attuazione di interventi in grado di riformare la scuola nei suoi punti principali, mentre sarà intensificata ed estesa la formazione per gli apprendisti. Le parti sociali saranno invitate a concordare meccanismi contrattuali che finalizzino quote di riduzione di orario alla formazione di lavoratori. CONCERTAZIONE. Il governo ritiene necessario rafforzare la concertazione dando maggiore rilievo alla sessione di primavare per l'impostazione del Dpef anche in riferimento al piano por l'occupazione da presentare all'Unione europea a giugno. A settembre, confronto con le parti sociali sull'attuazioone degli obiettivi concordati da inserire nella finanziaria. La concertazione sarà estesa agli enti locali e rafforzata nel campo dei servizi di pubblica utilità. SEMPLIFICAZIONI AMMINISTRATIVE. Al primo posto l'ammodernamento e l'innovazione organizzativa delle attività della pubblica amministrazione. Saranno realizzati programmi di formazione del personale degli «sportelli unici» per le attività produttive. Inoltre forte spinta al federalismo amministrativo, all'informatizzazione dei pubblici uffici, al miglioramento delle procedure previste dal decreto «sblocca cantieri» e alla formazione dei dipendenti pubblici con stanziamento immediato di 230 miliardi. Gian Carlo Fossi Mattarella e D'Alema hanno illustrato il progetto ai rappresentanti delle 32 sigle che firmarono l'accordo del luglio '93 Due possibilità: accordo prima di Natale o subito dopo Oppure intesa parziale e a gennaio negoziato approfondito sulle questioni più controverse Il presidente del Consiglio Massimo D'Aiema

Persone citate: D'alema, Mattarella

Luoghi citati: Roma